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Coronavirus, sono 57 i medici e gli infermieri contagiati a Modena

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Sono 284 i pazienti covid positivi ricoverati nei due ospedali modenesi. Tra Policlinico e Baggiovara i medici e infermieri ammalati sono 57


Coronavirus, sono 57 i medici e gli infermieri contagiati a Modena
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Sono 284 i pazienti COVID positivi ricoverati nei due ospedali modenesi: 170 al Policlinico e 114 all’Ospedale Civile. Di questi, sono in terapia intensiva un totale di 65 pazienti, dei quali 30 presso il Policlinico e 35 nella terapia intensiva dell’Ospedale Civile.
I pazienti in degenza ordinaria sono un totale di 204, di cui 132 al Policlinico e 72 presso l’ospedale di Baggiovara. I pazienti sono ricoverati nei settori di Malattie Infettive, Pneumologia e i numerosi settori individuati in entrambi gli stabilimenti attraverso alla riorganizzazione dei reparti a partire dai reparti di medicina di area critica, di medicina Interna e medicina d’Urgenza. Quelli in semintensiva sono 15.
Al momento, nonostante la grande pressione, i posti letto disponibili e quelli progressivamente attivabili hanno garantito la capacità di far fronte alle necessità di ricovero.



Situazione personale sanitario
Per sostenere il carico aggiuntivo in termini di fardello assistenziale e volumi di pazienti gestiti, sia per quanto riguarda il personale medico che quello del comparto sono in atto da settimane programmi di reclutamento continuo. L'Azienda Ospedaliero - Universitaria ha completato l'assunzione di 20 medici. Di questi, 3 sono specialisti (un in Malattie dell’Apparato Respiratorio, 2 in Malattie Infettive) con incarico a tempo determinato, cui si aggiungono 17 medici con contratto libero professionale. Di questi, uno ha già conseguito la specializzazione, e 16 sono specializzandi (di cui 14 iscritti all’ultimo anno e 2 al penultimo). L’Azienda ha poi assunto 80 operatori delle professioni sanitarie: 42 infermieri, 32 operatori sociosanitari, 1 tecnico di laboratorio, 5 tecnici di radiologia, alcuni direttamente, altri tramite l’agenzia interinale.
Inoltre, sono state attivate collaborazioni su base volontaria con alcuni medici in pensione.
Il personale in servizio presso i reparti e servizi che hanno visto una riduzione di attività si è reso disponibile a svolgere il proprio servizio a supporto dei settori più sotto pressione e lo sta svolgendo efficacemente.
Per quanto riguarda il personale che finora ha avuto riscontro di positività per il coronavirus, ad oggi si contano 57 operatori tra i due ospedali.
Inoltre, l’Azienda ha previsto un percorso che sarà attivato a breve, per effettuare un numero giornaliero di tamponi tra le varie categorie di personal e i reparti interessati.

I medici

'Il polmone è l’organo bersaglio primario del covid 19 perché l’albero bronchiale e le vie respiratorie sono la porta in ingresso dei virus - spiega Enrico Clini, direttore Malattie dell’apparato respiratorio -. Il virus ha dimostrato di essere molto aggressivo e di esitare spesso, nello spazio di una settimana dal contagio, in una sindrome respiratoria che può determinare in una polmonite estesa causata da un’invasione infiammatoria delle strutture polmonari. Questa sindrome respiratoria richiede una serie di trattamenti non solo contro la replicazione del virus, agente patogeno, ma anche nella gestione della complicanza respiratoria in base al suo diverso livello di gravità, potendo richiedere supporti respiratori sempre più impegnativi (ossigeno, ventilazione non invasiva) sino all’eventuale ricovero in terapie intensiva e conseguente ventilazione meccanica invasiva.
Nella organizzazione adottata dalla AOU di Modena a seguito della epidemia e del conseguente sovrannumero di ricoveri abbiamo effettuato la scelta di condividere i percorsi clinici attraverso una collaborazione interdisciplinare che vede impegnati infettivologi, pneumologi, intensivisti e i colleghi del Pronto Soccorso e delle Medicine Interne per gestire in maniera coordinata i diversi livelli di gravità. Abbiamo collocato una serie di posti letto pneumologici semintensivi all'interno della palazzina delle Malattie Infettive per consentirci di gestire meglio quei pazienti che si aggravano prima del trasporto in terapia intensiva ma anche quelli che ne sono reduci. Inoltre, sono state istituite le cosiddette aree covid sia al Policlinico che a Baggiovara, ricavandole dalle degenze di area medica, che rappresentano un ponte tra una gestione più specialistica e quella internistica dedicata alla prima accoglienza e alla dimissione a domicilio dei pazienti guariti o in fase di guarigione'.

'L’attivazione delle aree covid al Policlinico e all’Ospedale Civile di Baggiovara è stata possibile grazie alle assunzioni di personale delle professioni sanitarie e di supporto, ma soprattutto al trasferimento della sede lavorativa di tanti lavoratori, infermieri e operatori sanitari, che ci ha consentito di realizzare tali aree per accogliere pazienti positivi al covid 19 e potenziare in particolare le terapie intensive e sub-intensive per assistere i pazienti più critici - afferma la dottoressa Simona Gavioli, coordinatore infermieristico, responsabile assistenziale del Dipartimento Medicina Interna Generale, d’Urgenza e Post-Acuzie -. Per questo motivo ci tengo a ringraziare tutti gli operatori coinvolti in questa emergenza'.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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