Covid, le nuove linee guida per la gestione delle infezioni a scuola non convincono i presidi
All'emanazione delle linee guida per la gestione delle positività a scuola ha risposto l'associazione nazionale presidi. 'Le enunciazioni devono considerare la realtà e la difficoltà nelle applicarle'
'Fino all'intervento dell'autorità sanitaria, nell'immediatezza della conoscenza del caso positivo, l'Istituto scolastico- si legge ancora- attiva la seguente procedura già definita e standardizzata, che non comporta alcuna valutazione discrezionale di carattere sanitario. Il dirigente scolastico, o un suo delegato informa il DdP della presenza del caso positivo a scuola; individua i 'contatti scolastici'; sospende temporaneamente le attività didattiche in presenza per i 'contatti scolastici'; trasmette ai 'contatti scolastici' le indicazioni standardizzate preventivamente predisposte dal DdP; segnala al DdP i 'contatti scolastici' individuati'.
'Il dirigente scolastico individua come 'contatti scolastici' i bambini appartenenti alla stessa sezione/gruppo del caso positivo per i servizi educativi per l'infanzia e le scuole dell'infanzia; i compagni di classe del caso positivo (per la scuola primaria e secondaria); il personale scolastico (educatori/operatori/insegnanti) che ha svolto attività in presenza per almeno 4 ore nello stesso ambiente del caso positivo- specifica la circolare- Sono comunque presi in considerazione i contatti intervenuti nelle 48 ore prima dell'insorgenza dei sintomi del caso oppure nelle 48 ore antecedenti la data dell'esecuzione del test risultato positivo (se il caso è asintomatico). Con riferimento a tali soggetti, fino all'intervento dell'autorità sanitaria, il dirigente scolastico (o suo delegato) è autorizzato a sospendere temporaneamente le attività didattiche in presenza e trasmette loro le disposizioni standardizzate, preventivamente predisposte dalle autorità sanitarie, contenenti le indicazioni da seguire'. 'La principale novità è rappresentata dal fatto che i 'contatti scolastici'- si legge ancora- sono sottoposti, secondo tali indicazioni, a sorveglianza con testing e devono, dunque, effettuare test diagnostici con le tempistiche indicate nel documento tecnico e predisposte dal DdP: se il risultato è negativo possono rientrare a scuola; se invece è positivo, non possono rientrare a scuola e devono informare il DdP e il MMG/PLS. Il DdP informa tempestivamente il dirigente scolastico/referente scolastico Covid-19 in caso di ulteriori casi positivi. Il dirigente scolastico/referente scolastico Covid-19 sarà informato secondo le procedure adottate localmente per i casi positivi occorsi tra gli studenti e gli operatori scolastici'.
'In merito alle condizioni di rientro a scuola per i soggetti sottoposti a misure di salute pubblica, è previsto- precisa la circolare- il rientro a scuola dei soggetti sottoposti a sorveglianza con testing può avvenire solo se questi sono in possesso di attestazione rilasciata dai Servizi di Igiene e Sanità Pubblica in merito all'effettuazione del tampone e all'avvenuto rilascio del relativo risultato ovvero in seguito ad una comunicazione da parte del DdP; le condizioni per il rientro a scuola dei soggetti posti in quarantena sono verificate da parte dei DdP in applicazione della Circolare del Ministero della Salute n. 36254 del 11 agosto 2021 che prevede misure differenti in funzione dello stato vaccinale o dell'esito del test diagnostico; tali dati non sono nella disponibilità della scuola e quindi non vanno trattati'. 'I DdP- conclude la nota- provvederanno ad individuare, per ciascun Istituto, figure istituzionali che possano, in qualità di referenti, intervenire tempestivamente e in ogni fase della procedura a supporto del dirigente scolastico/referente scolastico Covid-19'.
A stretto giro è arrivata, su questo punto, la valutazione dell'associazione nazionale presidi per voce del presidente Antonello Giannelli. 'Il senso dello Stato dei colleghi è fuori discussione, come anche il loro senso di responsabilità, e forse è proprio per questo che si continuano ad attribuire loro adempimenti che spetterebbero ad altri- Continua Giannelli- Se il Paese non si è fermato e si sta rilanciando lo si deve anche al loro impegno. Per questo, oggi più che mai, l'Anp pretende che questo impegno, dimostrato con i fatti, sia parimenti riconosciuto con dei fatti'. 'Prendiamo atto del supporto operativo fornito oggi dal ministero dell'istruzione per facilitare l'attuazione di adempimenti che, ribadiamo, non rientrano nelle prerogative dei dirigenti- rilancia il presidente dell'Anp- Lo stesso ministero, tuttavia, non può limitarsi a fornire indicazioni e continuare a non avere consapevolezza della gravità della situazione. I dirigenti scolastici continuano a garantire l'esercizio del diritto allo studio nonostante dispongano di risorse umane inadeguate nel numero e, spesso, nella preparazione professionale. Lo ripeto da mesi: molte sono le segreterie prive di DSGA e, talora, con assistenti amministrativi non effettivamente qualificati e mai come in questi momenti risalta la necessità di figure che possano supportare il dirigente scolastico nell'organizzazione delle attività (middle management)'.
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