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'Abbiamo fortemente criticato l’Ordinanza regionale del 1 marzo in cui Bonaccini decretava la costituzione della cosiddetta zona Arancione Scuro (che stabiliva la chiusura delle Scuole di ogni ordine e grado) per poi guidare la fronda delle Regioni che hanno esercitato pressioni sul Governo per richiedere maggiore tutela rispetto ai ricorsi al Tar che sistematicamente e motivatamente annullavano tali ordinanze. Il risultato di questa ignobile pressione è stato lo “spontaneo” parere del CTS nazionale che stabiliva il nuovo criterio di legare la chiusura dei plessi scolastici al dato dei 250 contagi ogni 100.000 mila abitanti - indipendentemente dunque dal dato effettivo di contagio delle Scuole.
In parallelo, partiva la narrazione a mezzo nota stampa della Regione volta a generare allarmismo sulla situazione del contagio nelle scuole. Come Priorità alla scuola abbiamo voluto vederci chiaro e con l’aiuto di competenti statistici ed epidemiologi abbiamo eseguito un fact check'.
Così in una nota il Comitato Priorità alla scuola annuncia una nuova manifestazione venerdì alle 18 in piazza Grande a Modena.
'I focolai nelle scuole rappresentano solo il 3% del totale focolai, secondo l’unico dato che finora la Regione ha reso pubblico, fonte Asl Bologna - afferma il Comitato -. Il tanto sbandierato incremento del 70% “nelle scuole” corrisponde a un incremento di oltre il 100% del numero degli accertamenti (dovuti ai protocolli dell’Igiene Pubblica e allo screening nelle scuole) e quindi la matematica dice che il ratio dei contagi è addirittura diminuito. Il numerone sensazionalistico di 6000 contagiati in un mese impatta su una popolazione di soggetti (studenti, insegnanti e operatori) di 660.000 a livello regionale, quindi con un tasso spiccatamente inferiore a quello medio della popolazione.
Improvvisamente nei Report forniti dalla Regione scompariva ogni riferimento ai “focolai delle scuole” e iniziavano a comparire riferimenti a “ambiente scolastico” dove in realtà per ambiente scolastico il dato riportato era relativo a “popolazione 0-18 anni”, ovvero la mistificazione si è spinta a forzare il riferimento del dato riferito ai contagi per fascia di età instillando l’equazione contagio di minorenne uguale contagio a scuola, cosa di cui si ha addirittura evidenza contraria'.
'I dati dicono che i bambini e i ragazzi vengono monitorati più di prima (proprio perché andavano a scuola, si contagiano meno delle altre fasce di popolazione (ad esempio nei luoghi di lavoro che non hanno protocolli di sicurezza!) e soprattutto non c’è evidenza che non si contagino fuori da scuola. Insomma, le Scuole sono diventate l’alibi dell’incapacità politica, per giustificare il fallimento che ha condotto a una nuova situazione sanitaria critica, che nessuno di noi nega. Ma per analizzare davvero come stavano le cose, ci servivano i dati dei focolai delle scuole. Li abbiamo chiesti a voce, non ottenendo risposte, e allora li abbiamo chiesti per iscritto , inviando richiesta di Accesso Civico Generalizzato alle Scuole, alla ASL e all’Ufficio Scolastico Provinciale. E il quadro che si sta evidenziando, dalle risposte che stiamo ottenendo, è a dir poco sconcertante. L’Ufficio Scolastico Provinciale ha negato di disporre del numero di casi, di classi in isolamento, di focolai scolastici nelle sue scuole. Apprendiamo da stampa nazionale che il già coordinatore nazionale del CTS Miozzo ieri ha candidamente ammesso che “il Ministero non ha dati e che questa è la sua più grande lacuna. Non sa quanti docenti sta vaccinando, non conosce i contagi interni agli istituti scolastici”. Priorità alla Scuola Modena andrà avanti nella ricerca di chiarezza, attendendo dalla ASL di Modena i dati richiesti attraverso l’Accesso civico generalizzato. Ma è ormai evidente che la chiusura delle scuole non trova alcun fondamento epidemiologico e chiudere le scuole e lasciare aperto il business è contrario al 'quadro di bilanciamento delle tutele di entrambe le esigenze pubbliche in rilievo, quella sanitaria e quella del diritto all'istruzione”, citando l’ultimo provvedimento del Tar che ha respinto l’ordinanza di Bonaccini in gennaio. Avvisiamo dunque che i ricorsi al Tar sono quasi pronti, difenderemo con ogni strumento la priorità alla scuola'.
Redazione Pressa
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