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'Ieri il Consiglio comunale di Modena ha approvato all’unanimità l’atto di indirizzo che dà mandato agli uffici di verificare l’eventuale attivazione della procedura di decadenza della concessione del diritto di superficie dell’area alla Cooperativa concessionaria, sia per il comparto Peep Cittanova che per la palazzina del cohousing di via Divisione Acqui'. Così la consigliere comunale di Fratelli d'Italia-Pdf Elisa Rossini su quanto varato ieri dal Consiglio comunale sulla palazzina di via Divisione Acqui e sul comparto Cittanova, la struttura fatta costruire dalla cooperativa modenese San Matteo, presieduta dall'ex consigliere comunale Pd Maurizio Dori (qui l'approfondimento completo su questa coop) e candidato alle ultime amministrative in una lista a sostegno di Giancarlo Muzzarelli (nella foto con Dori).
Ecco l'intervento della Rossini. Ricordiamo che parliamo di una vicenda che vede 32 famiglie modenesi conivolte e in attesa da mesi di una abitazione per la quale hanno già investito i loro risparmi.
Nel corso del dibattito in consiglio, in particolare da parte delle opposizioni, è stata evidenziata la mancanza di controlli da parte dell’amministrazione comunale sulle cooperative concessionarie ed è stato fatto un forte richiamo affinchè si proceda ad una verifica complessiva delle regole e delle procedure per evitare che si ripetano ancora situazioni come quelle oggetto della delibera in discussione.
Ma andiamo con ordine.
Comparto Peep Cittanova 2
La cooperativa concessionaria in questo caso è la San Matteo il cui presidente è stato in passato consigliere comunale per il Partito Democratico e candidato alle ultime amministrative all’interno di una lista a sostegno del candidato sindaco Giancarlo Muzzarelli.
Le opere dovevano essere consegnate alla Coop San Matteo da parte dell’impresa a cui la Coop aveva appaltato l’esecuzione dei lavori entro il 31 dicembre 2018 ed entro il 31 marzo 2019 dovevano essere sottoscritti i rogiti definitivi.
Le famiglie acquirenti nei mesi scorsi avevano accettato il sacrificio di un esborso di ulteriori 32.820 per l’incremento dei costi di realizzazione dell’opera con la finalità di sbloccare i lavori del cantiere. Il consiglio comunale in quell’occasione venne chiamato a pronunciarsi sulla richiesta di modifica di un articolo della convenzione con cui era stato concesso il diritto di superficie sull’area PEEP (art. 12 “criteri per la determinazione del prezzo di cessione degli alloggi”).
Il consiglio espresse voto favorevole nella speranza che entro pochi mesi le famiglie potessero venire finalmente in possesso delle abitazioni.
Purtroppo non è stato così e nel corso della seduta del 20 luglio il Consiglio comunale è stato chiamato ad esprimersi sulla procedura di decadenza che comporterà un nuovo passaggio in Consiglio comunale per gli impatti finanziari e patrimoniali che determinerà per il Comune.
Va rilevato che durante una seduta di consiglio comunale del 5 marzo 2020 l’assessore Anna Maria Vandelli aveva riferito ai consiglieri che la revoca della concessione del diritto di superficie da parte del Comune e l’acquisto da parte delle dodici famiglie degli immobili al prezzo grezzo avrebbe comportato un iter amministrativo troppo lungo. L’ipotesi sottoposta al consiglio il 20 luglio era pertanto in marzo esclusa in modo deciso dall’amministrazione.
Ora, se le opere dovevano essere consegnate dall’impresa a cui la Coop San Matteo aveva appaltato l’esecuzione dei lavori di costruzione entro il 31 dicembre 2018, se entro il 31 marzo 2019 dovevano essere sottoscritti i rogiti definitivi e sono state concesse pare ben tre proroghe da parte dell’amministrazione comunale, il Comune - che è proprietario del lotto in questione - avrebbe potuto forse prendere prima in mano la vicenda per capire quale fosse la situazione patrimoniale della Cooperativa San Matteo, senza attendere mesi che hanno portato a un ulteriore aggravamento della situazione.
Cohousing di via Divisione Acqui
Il 17/1/2019 il consiglio comunale venne chiamato a deliberare sulla modifica del testo della convenzione tra Comune di Modena e l’impresa aggiudicataria del bando per la realizzazione dell’edificio residenziale, in questo caso la Cooperativa “Modena Casa”.
Rispetto alla vicenda della Coop San Matteo i tratti sono anche più gravi per le famiglie coinvolte. In questo caso abbiamo un cantiere abbandonato, un amministratore dimissionario dopo svariati atti vandalici e minacce in suo danno, con conseguente interessamento della Procura della Repubblica a seguito di un esposto presentato dall’amministrazione comunale nel marzo del 2018.
Anche in questa vicenda emerge a nostro parere un ritardo nell’attivazione dei rimedi da parte dell’amministrazione comunale, dato che dalla delibera approvata dal Consiglio comunale nel gennaio 2019 emerge che già nel gennaio 2018 era stata segnalata la totale assenza di attività nel cantiere.
Concludendo riteniamo che si sia fatto troppo affidamento sulla “garanzia di affidabilità” che avevano i soggetti alla guida delle cooperative aggiudicatarie dei bandi e che ciò abbia portato al verificarsi di situazioni che stanno mettendo in grande difficoltà le famiglie coinvolte.
Elisa Rossini - consigliere comunale Popolo della Famiglia/Fratelli D’Italia
Redazione Pressa
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