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Parto in ambulanza, l'Ausl: 'Riferimento a chiusura punto nascita di Pavullo è fuorviante'

Parto in ambulanza, l'Ausl: 'Riferimento a chiusura punto nascita di Pavullo è fuorviante'

L'Azienda sanitaria: 'Si tratta di un parto precipitoso, il sistema di emergenza urgenza ha funzionato e gli operatori sono costantemente formati per gestire situazioni. Il punto più sicuro non è sempre quello più vicino'


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In merito al parto avvenuto oggi, e alle dichiarazioni del papà della neonata e del vice coordinatore regionale di Forza Italia rispetto alla chiusura del punto nascita di Pavullo, l’Ausl di Modena ha inviato una nota in cui oltre alle congratulazioni ai genitori, ha inteso fornire alcune precisazioni rispetto all'intervento. Nota che riportiamo integralmente. 

'Come già osservato questa mattina dal Direttore dell’Ostetricia e ginecologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, il cosiddetto ‘parto precipitoso’ è un evento che avviene in poche ore e non è prevedibile, ciò significa che può avvenire ovunque e in qualsiasi momento, indipendentemente dalla distanza dall’Ospedale o Punto nascita, per questo motivo tali situazioni non sono mai ascrivibili alla chiusura di punti nascita “più vicini”. Anche sul nostro territorio infatti sono stati documentati casi, riportati anche dalla stampa locale, di donne che hanno partorito in casa, in auto o addirittura già fisicamente all’interno ma non ancora in reparto, nonostante abitassero molto vicino a un punto nascita.Proprio per questo motivo gli operatori dell’emergenza-urgenza sono formati per assistere al meglio la donna, anche a distanza in attesa di intervenire sul posto e, una volta raggiunta, effettuare tutte le procedure necessarie e poi trasportarla con il neonato velocemente e in sicurezza presso il punto nascita più adatto alle condizioni di madre e bambino: anche in questo caso la rete ha funzionato.
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Il Dipartimento di emergenza-urgenza effettua periodici corsi di formazione, si svolgono audit insieme agli operatori di tutti i punti nascita ospedalieri con l’obiettivo di verificare eventuali criticità e di recente, insieme al Dipartimento materno-infantile, sono stati ulteriormente definiti i percorsi rispetto al trasporto in sicurezza delle donne in qualsiasi fase della gravidanza.Il riferimento al punto nascita di Pavullo rischia di essere fuorviante anche perché non è possibile affermare che il posto più sicuro per il parto sia sempre quello più vicino, soprattutto a fronte dell’aumentare dei fattori di rischio delle partorienti, da una parte, e del ridotto numero di parti che si riuscivano ad assicurare in questo contesto, dall’altra. Un dato che - in virtù di precise norme nazionali e di parametri scientifici riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale - è uno dei fondamentali criteri per poter assicurare l’équipe e l’expertise dei professionisti e le condizioni di sicurezza per mamme e bambini.
Si precisa infine che su tutta la provincia si è lavorato ad un progetto di rete ospedale-territorio che ha portato alla creazione di un’equipe integrata rispondente ai bisogni di salute della popolazione femminile, in una logica di rete con tutti gli altri servizi materno-infantili presenti in provincia, sia ospedalieri che territoriali.
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Si è dunque lavorato, e investito, per migliorare, e assicurare a tutte le donne (anche quelle seguite privatamente), tutte le fasi del Percorso nascita sia prima che dopo il parto. In particolare, in queste zone montane i dati dicono che tali servizi a Pavullo sono sempre più utilizzati - +12% di utenti tra il 2022 e il 2023 - con dati di esito superiori alla media provinciale e si lavorerà ancora per rafforzare ulteriormente la risposta ai bisogni di salute delle donne in gravidanza, che già dimostrano di utilizzare e apprezzare questa offerta.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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