'Perché ha preso in mano una squadra in grande difficoltà, penultima in classifica e con una difesa che incassava gol a raffica. Non era un gruppo costruito da lui, eppure è riuscito a portarlo alla salvezza con una giornata d’anticipo. Ha dovuto rinunciare al suo calcio, perché lui è un “zemaniano” convinto, uno da 4-3-3 offensivo. Invece si è adattato, ha cercato di raddrizzare la barca in corsa. E ci è riuscito'.E allora su chi va fatta la riflessione principale?
'Anche sul direttore sportivo, senza dubbio. Catellani era alla sua prima stagione da DS della prima squadra, e questo va riconosciuto.
Esattamente. Già da subito sembrava non esserci piena fiducia. E quando si parte così, è difficile costruire qualcosa. Ma il problema più grande è che, da Tesser in poi, il Modena non ha più azzeccato un allenatore. Ora bisogna fare una scelta chiara, netta, immediata. Decidere chi sarà la guida tecnica il prima possibile, perché da lì dipendono tutte le altre decisioni'.Ad esempio?
'Come capire chi tenere e chi lasciar partire. Anche tra i giocatori che hanno deluso, come Pedro Mendes, che probabilmente si è trovato in una squadra non adatta alle sue caratteristiche. L’allenatore che arriverà dovrà dire: questo sì, questo no, questo lo mandiamo in prestito. Basta esperimenti. Serve una linea tecnica chiara, condivisa tra panchina e direzione sportiva'.Guardando indietro, il Modena era stato dato per favorito per i playoff. Cosa è successo?
'Dopo la vittoria di Bari, era a pari punti con Cesena e Bari per l’ottavo posto, con tre partite su quattro da giocare in casa.
'Amara sì, ma non tutto è da buttare. Proprio per questo serve lucidità ora. Serve una scelta vera, e fatta in fretta. Perché il tempo delle giustificazioni è finito'.Gi.Ga.