Il pareggio regala al Modena la matematica salvezza, di fatto con un turno di anticipo, ma certifica anche la fine dei, modesti, sogni di gloria di agganciare nel finale di torneo il treno playoff, apparso possibile e realizzabile dopo le belle vittorie esterne di Pisa e Bari.
Il Modena invece si è come squagliato come neve al sole, e non è stato in grado, forse mentalmente o forse fisicamente, di trovare quella ulteriore necessaria continuità che nell’equilibrio del campionato avrebbe potuto fare la differenza, trasformando questo finale di stagione in una lenta agonia, che a tratti è apparsa irreversibile.
Questo Modena, con una rosa sulla carta forte e competitiva, resta una grande incompiuta, una squadra che non è mai decollata; nel calcio, però, con i “se” e con i “ma” non si
E il campo ieri sera ha certificato il risultato della salvezza, ottenuta con una giornata di anticipo, che consente al Modena di mantenere la categoria, consolidare la società, e, magari già da oggi, progettare il futuro, possibilmente con meno scommesse, meno esperimenti, e più certezze.
Nel campionato del Modena, occorre però guardare anche al lavoro di Mandelli; il mister ha preso la squadra a quota 11 punti in 12 gare, al penultimo posto, in piena zona retrocessione, dove il mago di Porretta l’aveva lasciata con i suoi esperimenti; partito come traghettatore, e poi confermato dalla proprietà, che ha intravisto in lui le qualità e le doti necessarie per svolgere l’arduo compito che gli era stato assegnato, con pazienza ha saputo rimettere in carreggiata la squadra, e condurre la nave in porto: missione raggiunta, obiettivo centrato, a differenza di altre ricche e prestigiose piazze che ancora non hanno questa certezza, e a 90’ dalla fine annaspano nei bassifondi senza certezze. Certo, Mandelli avrà commesso degli errori, ma chi non li fa? E in campo non ci va mai l’allenatore, ma sempre i giocatori.
Mandelli ha disputato, fin qui, 25 partite alla guida del Modena, conquistando 34 punti alla media di 1,34 per gara (manca la gara con il Cesena); questo risultato, proiettato sulle intere 38 giornate, darebbe un totale di 52 punti, gli stessi che oggi ha il Catanzaro, e che garantiscono il posto ai playoff.
Certo, è stata una stagione tra luci e ombre, forse al di sotto delle aspettative dei tifosi, ma alla fine occorre guardare al risultato finale: il Modena l’anno prossimo disputerà un’altra stagione di serie B, che oggi è l’unica cosa che conta; preservare la categoria è fondamentale per garantire alla proprietà di pianificare le proprie scelte e dare continuità al percorso intrapreso.
I gialli concluderanno il campionato giocando martedì sera 13 alle 20.30 al Braglia, contro il Cesena dell’ex Mignani, a cui serve un solo punto per accedere ai playoff; una gara ininfluente per il Modena, che servirà solo per le statistiche di fine stagione.
Corrado Roscelli
Foto Modena Fc