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'Abracadabra, a San Cesario i cavatori di ghiaia come veggenti. Basta andarsi a leggere il rogito di una cava attualmente in esercizio e si scopre che nel 2004 una nota impresa del settore estrattivo ha anticipato 60.000 euro al proprietario del terreno che, guarda caso, cinque anni dopo, è entrato nel piano delle attività estrattive. Agricoltore e cavatore vanno poi a rogito nel 2011, ben sette anni dopo il versamento del primo, profetico acconto. Come ha fatto il cavatore a prevedere il destino di un terreno agricolo ben cinque anni prima che entrasse nel piano delle attività estrattive divenendo scavabile?'. A sollevare il caso, con tanto di rogito alla mano, è Sabina Piccinini, capogruppo della lista civica Nuovo San Cesario.
LE DATE DELLA PIANIFICAZIONE
'Con deliberazione di Consiglio Provinciale n.
93 del 25/06/2008 la Provincia di Modena ha adottato la variante Generale al Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (PIAE) della Provincia di Modena, con valore ed effetti di Piano Attività Estrattive (PAE) per il Comune di San Cesario sul Panaro. Il Comune di San Cesario sul Panaro, con delibera di Consiglio Comunale n. 11 del 26/02/2009 ha approvato l’Intesa, ai sensi della Legge Regionale 20/2000 e della Legge Regionale 7/2004, per la Variante Generale al Piano Infraregionale delle Attività Estrattive. La Provincia di Modena con delibera di Consiglio Provinciale n, 44 del 16/03/2009 ha infine approvato la propria Variante Generale al Piano Infraregionale delle Attività Estrattive - ricorda nella nota la Piccinini snocciolando con precisione le date -.
Come ha fatto il cavatore a prevedere il destino di un terreno agricolo ben cinque anni prima che entrasse nel piano delle attività estrattive divenendo scavabile? Solo gli Amministratori Provinciali e Comunali possono decidere quali terreni diventano o non diventano cave e fino a quando il Piano delle Attività Estrattive non è approvato, nessuno può saperlo con certezza. Il cavatore del nostro rogito invece c’ha azzeccato con ben cinque anni di anticipo. Complimenti per la lungimiranza o, forse, per i Santi in Paradiso'.
'Nel 2019 dovrebbe venire approvato il nuovo Piano delle Attività estrattive. Chissà se i cavatori stanno già pagando i loro “acconti” per terreni che i futuri amministratori faranno rientrare nella pianificazione a venire. Se così fosse, diverrebbe una “catena di S. Antonio” a spese del nostro paesaggio. Mai vorremo che le “doti profetiche” dei cavatori, accompagnate alle scelte dei nostri amministratori, lo riducessero ad un vero e proprio saccheggio. Perché il paesaggio, come diceva Benedetto Croce, “altro non è che la rappresentazione materiale e visibile della patria”.
Giuseppe Leonelli
Direttore responsabile della Pressa.it.
Nato a Pavullo nel 1980, ha collaborato alla Gazzetta di Modena e lavorato al Resto del Carlino nelle redazioni di Modena e Rimini. E' stato .. Continua >>