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Capellino, jeans, giaccone marrone e guanti di pelle nera. Lo stratega e indiscusso leader politico della Lega modenese Stefano Vernole (l'uomo che, tra l'altro, ha scelto in solitaria di candidare Stefano Prampolini a Modena), si è presentato questa mattina alle 9.30 in Procura a Modena, accompagnato dal suo avvocato. Vernole è stato sentito, al momento come persona informata sui fatti, nell'ambito dell'indagine condotta dai carabinieri di Carpi sul dossieraggio ai danni del sindaco di Carpi Alberto Bellelli (Pd corrente ex Ds), una indagine che vede indagato al momento l'ex vicesindaco Simone Morelli (sempre Pd ma corrente cattolica) e alcuni esponenti della Lega (ancora non ufficializzati i nomi).
Ricordiamo che il sindaco di Carpi Alberto Bellelli cinque giorni fa ha revocato le deleghe all’assessore Milena Saina e riassegnato agli altri membri della giunta comunale le sue deleghe e quelle del vicesindaco Simone Morelli, allontanato due settimane fa.
Secondo le indagini, la Saina (esponente della stessa corrente cattolica Pd di Morelli) avrebbe consegnato informazioni false (su favoritismi concessi dall'assessore Simone Tosi a un costruttore amico di famiglia) a un poliziotto, poliziotto che avrebbe poi dato la notizia alla Procura. Le informazioni nel dossier su Bellelli invece riguardano anche l’acquisto di un appartamento avvenuto alcuni anni fa da parte di parenti del sindaco, dettagli completamente falsi e inviati ai giornali.
Secondo gli inquirenti nel dossieraggio, volto a screditare la reputazione della corrente Pd ex Ds carpigiana guidata da Bellelli, sarebbero coinvolti come detto esponenti della Lega provinciale.
Ricordiamo invece che il consigliere regionale Stefano Bargi aveva affermato non essere presente “nessun rapporto della Lega con l’assessore Simone Morelli e, ovviamente, nessuna attività di dossieraggio a scapito del sindaco di Carpi, Alberto Bellelli.
Non è certo questo il nostro modo di fare politica: con gli avversari solo confronti aperti sul campo. La vicenda, se verificata, rende invece ancora una volta evidente la situazione di completo sfascio in cui versa il Pd. E’ chiaro che il Partito democratico non è più in grado di governare e che una città come Carpi merita di meglio che guerre intestine con connotati da spy stories”.
L'indagine, condotta dal procuratore capo Lucia Musti e dal pm Natalini e che si sta avviando alla chiusura (prevista entro poche settimane), non è un filone a sè stante rispetto alla indagine che da mesi scuote l'amministrazione carpigiana per concussione e turbativa di libertà del procedimento di scelta del contraente, ma fa parte della stessa inchiesta.
Leo
Foto Carlo Foschi
Redazione Pressa
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