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'I recenti episodi di mamme residenti nel nostro Appennino costrette a partorire in casa o in ambulanza durante la corsa in ospedale a Modena dimostrano ancora una volta quanto sia urgente la riapertura del Punto nascite di Pavullo. Su questo tema abbiamo assistito a scaricabarili, accuse e promesse mancate da parte della Regione, ora giustamente anche l'amministrazione locale batte i pugni sul tavolo per pretendere quello che è un sacrosanto diritto dei montanari'. Così il referente Lega a Pavullo Emanuele Baldi insieme al senatore Stefano Corti.
'Ancora una volta la Lega ribadisce che, in vista delle prossime amministrative, occorre puntare su un candidato giovane e capace di confrontarsi alla pari con il presidente della Regione Stefano Bonaccini sottolineando tutti gli errori commessi in questi anni e smascherando le vane promesse spese sulla pelle dei cittadini - continua Stefano Corti -.
Nessuno dimentica che la stessa Regione che ora si copre dietro tardive ammissioni di colpa era la stessa istituzione che difendeva la chiusura di ostetricia con l'assurda tesi del numero di parti all'anno inferiore allo standard. Auspichiamo dunque che il centrodestra trovi nuova compattezza su un nome che unisca competenza, freschezza e capacità di confronto con i comitati spontanei pro punto nascita. La battaglia per la riapertura del punto nascite a Pavullo deve essere una priorità assoluta'.
'Una settimana dopo le scuse pubbliche del presidente Bonaccini per la chiusura del reparto maternità di Pavullo, due nascite “rocambolesche”. Bene l’ammissione di colpa, ma alle parole seguiranno i fatti? L’annuncite elettorale che aveva già colpito Bonaccini a gennaio 2020 durante la campagna per la sua rielezione pare aver colpito di nuovo, trovandoci a pochi mesi dalle elezioni comunali' - aggiungono Federica Galloni, portavoce di Fratelli d’Italia Pavullo e Michele Barcaiuolo, coordinatore regionale.
'Ho presentato in pochi mesi due risoluzioni in cui chiedevo alla Giunta di impegnarsi a presentare al Ministero della Salute una nuova richiesta di deroga per la riapertura del Punto nascita di Pavullo sulla base di dati corretti e precisi, così come un accesso atti per quanto concerne l’utilizzo dell’elisoccorso: in tre anni, 27 donne hanno necessitato del trasporto aereo, con spesa per l’Ausl di circa 57.000 euro. Gli annunci non rimangano annunci se Pavullo avrà la possibilità di riaprire lo faccia come vero reparto, e non come progetto sperimentale su base volontaria, ma attraverso un piano di investimenti a lungo termine. Pavullo e la montagna meritano l’eccellenza, non dei ripieghi'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>