Perché dopo mesi dagli annunci ufficiali di cessione di quote e controllo a Hera, e quando i più s'erano già scordati della triste vicenda, puntuale e tempestiva come tutti gli atti della sinistra carpigiana, e italiana, è arrivata la nota di AVS Terre D'argine - che poi nei vari giochi di spartizione AVS è rappresentata solo a Carpi, ma loro non lo sanno. Con AVS che chiede alla giunta di pensarci bene prima di concedere il controllo a Hera, perché Hera avrebbe una gestione orientata al profitto e non ai cittadini. E perché i bilanci di Aimag non sono ancora stati deliberati, quindi lo spauracchio dei conti in pericolo al momento è solo sulla carta. E soprattutto perché sono 20 anni che si dovrebbe andare a gara, ma nessuna gara è stata fatta. Tutte argomentazioni valide, beninteso. Ma poco credibili: in politica contano i voti, non le intenzioni. Specie quando non ci sono nemmeno le intenzioni.
Perché questo comunicato, più che un messaggio alla maggioranza che sta cedendo Aimag - e che da Ponte Motta in giù è di centrodestra, quindi di AVS se ne frega, sempre politicamente parlando - è un messaggio personale a Riccardo Righi, sindaco di Carpi.Righi che solo una settimana fa, in un incontro di maggioranza, avrebbe avuto un alterco con il presidente del consiglio comunale Andrea Artioli di AVS.
Ecco che il comunicato di AVS, fermo da mesi, cade nel momento opportuno: per Artioli può essere un modo di mettere pressione a Righi, ribadendo la propria indispensabilità politica nell' operazione Aimag-Hera.