E' la risposta a caldo che ci è stata data dal Sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli alla domanda a lui rivolta questa mattina rispetto alla situazione del campo nomadi abusivo e, come rivelato dalle indagini della magistratura e dagli arresti dei Carabinieri che ne sono seguiti, almeno dal 2015 covo di una banda criminale organizzata dedita al furto di bancomat, enorme discarica a cielo aperto, utilizzata anche per nascondere la refurtiva, nel mezzo di roulotte ed autocaravan con famiglie di nomadi con minori. Tutte irregolari, tutte abusive, in quel luogo se non fosse per alcuni componenti obbligati dal giudice a scontare lì gli arresti domiciliari. Un'area sulla quale il Sindaco, nel novembre 2016, in risposta ad una interrogazione consigliare, aveva detto che si erano concentrati 188 controlli in 103 giorni, quasi due controlli al giorno, da parte della Polizia Municipale. Un realtà, quella della situazione del campo nomadi nel 2016 descritta dal Sindaco che ci è parsa subito ben diversa da quella emersa dai controlli fatti, nello stesso periodo, dai Carabinieri e illustrata nella conferenza stampa di ieri.
Perché oggi sono queste le domande che volevamo porgli direttamente e che poco prima, per correttezza e nel rispetto dei ruoli, avevamo girato, insieme alle questioni poste dal nostro articolo, all'attenzione del suo portavoce (perché il Sindaco Muzzarelli, oltre a potere contare su un ufficio stampa, ha a disposizione un portavoce personale). Al quale, sempre per correttezza professionale ed istituzionale, avevamo anche riferito dell'incontro improvvisato (giudicato dallo stesso portavoce 'fuori contesto'), con il Sindaco, al Novi Sad. E non tanto perché eravamo soddisfatti delle risposte date, ma per ribadirle tutte , perché ad esse non avevano ricevuto risposta.
Ed ecco che la risposta che ci dice che non avremo risposta arriva dal Comune: 'Non aggiungiamo altro rispetto alle congratulazioni a magistratura e forze dell'ordine che abbiamo postato anche su FB'.
Ne prendiamo atto, con l'amaro in bocca, e a questo punto parlando anche come cittadini e non solo come giornalisti. Perché non rispondendo alle domande su cosa fare oggi su una questione così grave e delicata, sul come era possibile che un sindaco non sapesse cosa succedeva realmente in quel campo nonostante i controlli della Polizia Municipale di cui lui è formalmente il capo, sul come affrontare il problema dei minori, che quello scempio sparisce e la situazione si risolve.
Le domande, caro Sindaco, sono e rimangono quelle. Se non vorrà rispondere direttamente a noi, perché scomodi e sgradevoli, lo faccia rivolgendosi a tutti, partendo da quei colleghi che questa mattina erano li con noi, che non hanno potuto rivolgerle altre domande perché quelle de La Pressa lo hanno fatto andare via anzi tempo.
Risponda, perché le risposte non riguardano solo La Pressa, ma una città intera
Gianni Galeotti