Carpi stasera vota l'addio al controllo pubblico di Aimag: la vittoria dei salotti buoni in ecopelle radical chic
I dividendi fanno gola e così ne arriveranno tantissimi. Come i posti da consigliere di amministrazione e non solo
Per arrivare all’anno di grazia 2024 a sostenere che Aimag, senza Hera, sarebbe a rischio bancabilità – ci sia consentita questa estrema brutalità nella sintesi delle 15.000 pagine a supporto di questa tesi. Noi non ci crediamo. Come non ci credono in molti. Anche perché i bilanci hanno sì subito alcuni scossoni, ma sono in ripresa. E a nostro parere in tutto ciò ci potrebbe essere un’inversione causa-effetto. Nel senso che i bilanci non sono le Tavole della legge, che la loro interpretazione non la fa Mosè e che a volte si possono dare interpretazioni diverse, ma anche fare scelte strategiche e operative diverse, in base al risultato finale che si voglia ottenere.
Ok è tutta filosofia. Ma anche quella che Righi ha portato negli incontri e nei consigli comunali è tutta filosofia. Supportata da dirigenti che prima di lavorare in Aimag lavoravano in Hera. Supportata da sindaci revisori che sono gli stessi di metà dei comuni della provincia e di Amo. Supportata da esperti, pagati dai comuni, che hanno riproposto gli stessi dati di chi li ha preceduti senza alcun minimo accenno critico. Supportata da commissioni nelle quali le domande dei commissari erano già scritte - e gli esperti parevano avere già note le domande e pronte le risposte. Tutto in latinorum.
Ma si può presentare nei consigli atti così arzigogolati? Un piano strategico così complesso che nessuno o quasi dei consiglieri, come della stampa, possa davvero comprenderlo? Nel dubbio tutti coloro che fanno capo ai sindaci lo voteranno. Mentre tutti colori che sono in minoranza non lo voteranno, fra astensione e contrari. Con il PD e il centrodestra simmetricamente spaccati fra bassa e carpigiano. Tutti contro tutti in ordine sparso. Perché?
Perché i sindaci, Righi per primo, non sanno più gestire Aimag: non voglio studiare, non vogliono rogne, vogliono tagliare nastri. Così facendo ci penserà qualcun altro. E perché i dividendi fanno gola e così ne arriveranno tantissimi. Come i posti da consigliere di amministrazione e non solo. E perché, dicono, nessuno farà ricorsi e esposti come per A2A.
Illusi.
Magath
Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.
Tangenziale di Modena bloccata dai Pro-Pal: la legge prevede il carcere e il buonsenso è calpestato
Accordo Aimag-Hera naufragato, ora vanno restituiti i 30 milioni: doppio rischio
Il profeta del 'Sì sì vax' dichiara di essere finanziato da aziende che producono vaccini: ma dirlo ora è tardi
Rifiuti, Mezzetti ha osato criticare Hera e ora paga lo scotto. Stessa cosa per Righi su Aimag
Segni di vita nella componente ex Margherita all'interno del Pd della Schlein
Zone Rosse a Modena: è la conferma che siamo in emergenza criminalità
Devianza giovanile a Modena: giusto fotografare la complessità, ma dopo l'analisi serve il coraggio di cambiare
Zone Rosse: Modena naviga a vista su un mare di ricette 'vecchie' che distraggono dal problema

 (1).jpg)
