Opinioni Il Punto

Caso Aimag, il rapporto simbiotico tra i sindaci Budri e Righi per cedere all'abbraccio di Hera

Caso Aimag, il rapporto simbiotico tra i sindaci Budri e Righi per cedere all'abbraccio di Hera

Forse la sfida della candidatura di Mezzetti e Righi non era battere le destre: ma mandare a casa tutti il PD. Righi con le destre ci si è pure alleato...


3 minuti di lettura

Spazio ADV dedicata a Tradizione e sapori di Modena
Spazio ADV dedicata a Società Dolce: fare insieme
“Righi, parlaci di Aimag”. Nelle ultime settimane di passione per il caso Amo, dal quale è uscito vincitore il sindaco di Modena Massimo Mezzetti, abbiamo un po’ perso di vista il caso Aimag-Hera: la cessione del controllo industriale della multiutility mirandolese al colosso bolognese. Cessione che si concretizzerà attraverso una complicata manovra finanziaria ideata non si sa ancora bene da chi; ma riconosciuta fin dal momento del suo concepimento dal sindaco di Carpi, Riccardo Righi. Righi che non è del PD. E che – osservano in diversi – sarebbe stato imposto dal predecessore Alberto Bellelli proprio per portare a termine quel percorso che lui, in due lustri di mandato, non è riuscito a chiudere. Essendo esperto e mite uomo del PD e di sinistra.
 

Perché, per un’operazione come questa, serve quel mix di spregiudicatezza politica, incoscienza giovanile, fiducia fino alla sopravvalutazione di sé e assenza di legami di partito e di ideologie che Bellelli non ha proprio per niente. Ma che Righi incarna alla perfezione. Infatti l’operazione, dal punto di vista tecnico, presta il fianco a troppe critiche, reali e potenziali, quasi insormontabili: fra Antitrust, Consiglio di Stato, Corte dei Conti, Atersir.
Spazio ADV dedicata a Giovedì gastronomici
E nessun politico di buon senso avrebbe mai voluto affrontare un arzigogolo così complesso, quando – volendo proprio cedere il controllo al privato – sarebbe bastato fare una gara, come nel 2009.
 

Ma soprattutto c’è l’aspetto politico. Bellelli ha sì aperto la via nel 2023, votandosi il “proprio” presidente Paola Ruggiero e il “proprio” CdA, spaccando il patto di sindacato e concedendo a Hera la nomina del direttore. Con 11 sindaci della bassa che hanno fatto ricorso al Tar contro le sue scelte. Ma il capolavoro politico l’ha fatto Righi. Che a differenza di Bellelli ha ricucito con i comuni riottosi, quasi tutti di centrodestra. Creando con il sindaco di Mirandola, Letizia Budri della Lega, un rapporto quasi simbiotico. E assicurandosi, attraverso l’instancabile lavoro di Antonio Platis di Forza Italia, l’appoggio di tutto il centrodestra della provincia - quel centrodestra che ha sempre visto Hera come la kryptonite, ma oggi sarà arrivata qualche promessa.
 

Ma nel mentre c’è stata la rottura definitiva con tutto il PD della bassa, con gli ex sindaci, ex politici, ex dirigenti di Aimag. E anche con Avs, che è arrivata addirittura a decidere di astenersi – previa conferma scritta con rogito notarile e bolla papale che i posti nelle giunte saranno preservati.
Spazio ADV dedicata a Onoranze funebri Simoni
Però, a differenza di Bellelli, Righi non è del PD, non conosce nessuno degli ex PD, non conosce i vecchi presidenti, le cessioni pregresse, non ha storia: lui è un rottamatore puro. Un renziano a colori. E come ha rottamato Bellelli, Simone Tosi, Giovanni Taurasi e tutti gli altri PD carpigiani storici che gli è stato detto di rottamare, così ha creato nel partitone fratture insanabili – o sanabili rottamando a loro volta personaggi scomodi della bassa come Paolo Negro di Concordia, appena dimissionato da capogruppo.
 

Forse la sfida lanciata nel 2024 con la candidatura di Mezzetti e Righi non era battere le destre: ma mandare a casa tutti i parrucconi del PD. Righi con le destre ci si è pure alleato: magari così nel 2029 batterà Giuliano Albarani grazie ai “forzisti per Righi”.
 

Magath
Foto dell'autore

Dietro allo pseudonimo Magath un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da Magath ricade solo sul direttore della testata.  Ci sono...   

La Pressa
Logo LaPressa.it

Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.

Articoli Correlati