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Corteo sicurezza Modena: cortocircuito Pd che fa richieste a se stesso

Corteo sicurezza Modena: cortocircuito Pd che fa richieste a se stesso

L'uomo-simbolo del Pd di Modena, Carpentieri, è corso dalla amministrazione Pd per chiedere quello che non è stato fatto in anni di governo locale


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Magari i cittadini (pochi) che ieri hanno sfilato in centro erano davvero convinti di far parte di una manifestazione apartitica, un corteo in grado di rappresentare il grido autentico di famiglie, genitori, ragazzi spaventati, in una città, Modena, dove ormai è pericoloso salire su un autobus o passeggiare alle 2 del pomeriggio in zona stazione o al parco XXII aprile.
Eppure il cappello della politica era tanto scontato alla vigilia, quanto palese nel giorno del corteo. Non solo per i trascorsi politici di alcuni degli organizzatori, ma per la presenza stessa tra i manifestanti dell'uomo Pd per antonomasia in città. Parliamo di Antonio Carpentieri, ex capogruppo Pd, oggi presidente del Consiglio comunale di Modena. L'uomo della continuità tra Mezzetti e Muzzarelli (che infatti ha dato il suo appoggio al corteo) e garante fidato del Sistema di potere locale.
In un cortocircuito totale Carpentieri ha sfilato tra i cittadini che sono andati in processione da sindaco e prefetto per chiedere azioni più decise sul tema sicurezza. L'uomo-simbolo del Pd è corso dalla amministrazione Pd per chiedere quello che non è stato fatto in anni di governo locale e quello che è stato negato recentemente anche dall'assessore Camporota.
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L'amministrazione che con Muzzarelli derubricava le baby gang a bande di smandruppati, l'amministrazione che con Mezzetti ha un assessore alla sicurezza incapace di usare il termini baby gang, un po' come Fonzie era incapace di dire 'ho sbagliato'. Cortocircuito che si allarga anche alle proposte: dalle zone rosse bocciate da una parte dei cittadini in corteo, ma promosse da Fdi, alla fascia A richiesta a gran voce ma ritenuta superflua dal sindacato di polizia Siulp che pur partecipava al corteo (foto sotto).

Eppure nella realtà del 'vale tutto' e dell'oggi senza memoria, succede anche questo. In un rimpallo deprimente di responsabilità tra centrosinistra e centrodestra, non certo esente da responsabilità. L'amministrazione locale Pd che nega di aver minimizzato il problema e che punta il dito contro il Governo reo di non elevare la questura in fascia A. L'opposizione locale che punta il dito contro la giunta Mezzetti e dimentica di aver chiesto per anni l'elevazione della questura, salvo dire oggi che non è determinante, visto che a non rispondere positivamente è un Governo a traino Fdi.
Un teatrino infinito dove a pagare pegno sono solo i cittadini, tirati per la giacchetta e, per la maggior parte, rassegnati al fatto che le manifestazioni non contano nulla se non ad alimentare la ricerca di visibilità di questa o quella forza politica.
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Cittadini rassegnati e spaventati. Costretti a guardare un gruppo di minorenni stranieri (e va detto perchè stranieri lo sono) prendere a calci e pugni un coetaneo a due passi dal posto integrato di polizia. In pieno giorno. Pregando che domani non tocchi a loro figlio e insegnando ai figli stessi a non alzare lo sguardo per non 'avere problemi'.
Giuseppe Leonelli
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Direttore responsabile della Pressa.it.
Nato a Pavullo nel 1980, ha collaborato alla Gazzetta di Modena e lavorato al Resto del Carlino nelle redazioni di Modena e Rimini. E' stato vicedirettore...   

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