Sul fronte modenese la partita si gioca ancora una volta nel dualismo tra il 57enne Bonaccini e il 69enne Muzzarelli, detto Muzza (come esplicitato nei cartelli elettorali prefettizi). L'ex sindaco di Modena, nonostante il boom di consensi incassati, difficilmente farà parte della nuova squadra di governo e pare che il punto di caduta sul quale cercherà di puntare sarà la promozione della sua fedelissima, l'ex sindaco di Formigine Maria Costi.
L'ingresso della 64enne Costi (giunta seconda nella lista di Modena) è sostenuto anche da buona parte dell'area cattolica emiliana, a partire dalla potente corrente reggiana che fa riferimento a Castagnetti e Delrio e garantirebbe a Muzzarelli un controllo indiretto su un assessorato chiave, magari proprio alla sanità.
A cercare di mettere i bastoni tra le ruote al disegno dell'ex primo cittadino ci pensa ancora Bonaccini che vorrebbe assegnare il posto riservato a Modena in giunta al suo storico scudiero, il 50enne Davide Baruffi.
Terzo incomodo rispetto a Costi e Baruffi in questa ennesimo braccio di ferro potrebbe essere un nome renziano. E' vero che Italia Viva non è riuscita a far scattare un proprio consigliere (nella civica di De Pascale Giovanni Taurasi nonostante il buon risultato è stato scavalcato da Vincenzo Paldino), ma tra Renzi e la Schlein vi è un accordo nazionale blindato in vista delle prossime politiche e un posticino di governo in Emilia dovrebbe rientrare nel patto. In pole in questo quadro vi sarebbe la 34enne Giulia Pigoni. Un nome perfetto dal punto di vista del 'cambio generazionale' promesso da De Pascale, ma che trova le forti resistenze dell'altro alleato centrista. Azione di Richetti e Calenda, nonostante il devastante flop elettorale dia loro meno potere contrattuale, faranno di tutto per ostacolare l'ascesa della loro ex pupilla passata col 'nemico' Renzi.
Giuseppe Leonelli