L’esito referendario, a tratti sconvolgente, ha avuto un effetto boomerang incredibile sul PD modenese. Già il mancato raggiungimento del quorum in provincia, salvo casi sporadici, è la certificazione che il partitone non riesce a mobilitare del tutto gli elettori. Ma il colpo di grazia l’ha dato l’esito del quesito sulla cittadinanza. Nel quale i No sono stati più del triplo di quelli agli altri quesiti. Segno, senza tante perifrasi e analisi sociologiche e filosofiche, che larga parte della sinistra s’è stancata degli stranieri.Senza più neanche fare la distinzione classica fra quei clandestini o richiedenti asilo che infarciscono quotidianamente piazze e parchi, spesso creando problemi oggettivi di sicurezza e ordine pubblico o quantomeno di degrado; e gli immigrati integrati e lavoranti, che sarebbero stati i destinatari naturali del buon esito referendario. Che però pagano a loro volta il continuo sopravanzare gli autoctoni nelle graduatorie e nell’accesso a servizi e contributi pubblici: nella nuova percezione accentuata dalla crisi, dall’inflazione e dal caro bollette, oltre che dai nidi inaccessibili a metà dei richiedenti italiani. Ma soprattutto il comportamento delle nuove giovani generazioni, quelle delle baby gang: sempre più simili a quelle delle periferie americane e delle banlieue francesi.
Il cui odio sociale sfociante in continui furti, rapine, risse e violenze da sinistra viene addirittura compreso, invece che represso. Con il sindaco Massimo Mezzetti a trarne le motivazioni nella (giusta?) invidia per i giovani delle ZTL: quelli per i quali comprarsi l’iPhone e la pizza speciale non è un problema.Messi di fronte all’esito elettorale, la reazione dei sindaci PD, a partire dal capoluogo, è stata molto scomposta. C’è stato sicuramente un incontro provinciale, alla ricerca di contromisure. Nuova priorità alla sicurezza: a partire dalle ordinanze che in questi giorni portano alla chiusura serale anticipata di parchi, negozi e ritrovi. Ma era questo che voleva la gente.No di certo. La gente chiede sicurezza, ma non chiede di stare chiusa in casa. Di non poter frequentare i parchi e i pub nelle sere d’estate. È questa la risposta alle sollecitazioni dei comitati civici? Il coprifuoco estivo? Con gli stessi poco di buono alla base del problema che le birre se le saranno comprate nel pomeriggio e vagheranno comunque nelle città deserte, e la gente perbene a casa?Piaccia o meno il Covid ha fatto scuola. I sindaci e i dirigenti comunali hanno sentito il gusto del vero potere: chiudere in casa la gente.
Nell’incapacità di gestire le situazioni caso per caso, con buon senso, hanno adottato misure di massima repressione chiudendo gli orti, i parchi, le giostrine. Impedendo di andare a correre in campagna e fasi un giro in macchina da soli. Ora, non riuscendo a garantire la sicurezza attraverso le forze dell’ordine e la galera per i delinquenti, ripropongono la stessa patetica soluzione: obbligare la gente a stare a casa. O comunque fuori dai centri.Perché, secondo loro, gli elettori PD saranno anche stati cattivi sul referendum ma in fondo vogliono solo dare la scossa: basta che non vengano chiuse le feste de l’Unità, dove abbondano sistemi di controllo e personale di vigilanza, e tutto andrà bene. Illusi.
Magath