Nomine Modena: è il gioco di sempre, le competenze specifiche non sono la priorità

Lo stupore è l'ultima fiammella, l'ultimo anticorpo che ancora resta per non cedere all'assuefazione di un sistema di potere talmente autoreferenziale
Si interpretano così la scelta di nominare l'ex assessore Bosi alla guida della Agenzia per la mobilità Amo (ruolo da 33mila euro l'anno), l'ex consigliera della Bper e della Fondazione San Carlo Valeriani alla guida di Seta (compenso da 51mila euro l'anno), la civica a supporto di molteplici campagne elettorali Pd Chiara Giovenzana a ForModena (compenso da 8mila euro) e l'ex consigliera Pd Cinzia Cornia alla presidenza della Fondazione Cresciamo (ruolo per il quale da statuto non è previsto compenso).
La questione relativa alle competenze dei nominati resta sullo sfondo e rappresenta un interrogativo aperto per i cittadini. Queste figure, certamente di altissimo profilo umano e professionale, non è questo il tema, quanto conoscono le realtà che sono chiamati a guidare?
Rimanendo al nodo trasporto pubblico parliamo di due enti che devono giocare una parte decisiva in vista dei delicati passaggi che si profilano all'orizzonte. Seta si prepara ad essere incorporata in Tper e il ruolo di Amo, finora una nebulosa impalpabile, sarebbe sulla carta decisivo. Ma se la competenza non è il criterio di scelta, allora è evidente che a pagarne il prezzo sono i cittadini che vengono rappresentati da figure senza esperienza su ciò che devono governare. Ovviamente, nulla contro l'assessore Bosi, espressione della corrente Schlein, evidentemente 'punito' mesi fa da Mezzetti con l'esclusione dalla giunta e ora ricompensato per non aver 'rotto' con il partito, cosa che per esempio ha fatto l'ex assessore Grazia Baracchi e che quindi è uscita per sempre dal 'cerchio dell'amicizia'.
L'ex assessore Andrea Bosi, gentile e affabile, non ha colpe, è semplicemente l'ultimo tassello di un mosaico che si ripropone sempre uguale a se stesso. Bosi in Amo prende il posto che lascia Stefano Reggianini, ex sindaco di Castelfranco Emilia ora chiamato a guidare il Pd provinciale e nel cui curriculum non spiccavano particolari sensibilità in termini di mobilità, così come Elisa Valeriani deve sostituire in Seta Alberto Cirelli, le cui competenze sui trasporti affondano solamente nella sua elezione a consigliere comunale Pd.
Funziona così oggi come sempre e allora - viene da chiedersi - perchè stupirsi? La risposta è semplice, perché lo stupore è l'ultima fiammella, l'ultimo anticorpo che ancora resta per non cedere all'assuefazione di un sistema di potere talmente autoreferenziale da far passare come 'normale' quello che di normale non ha proprio nulla.
Cinzia Franchini
Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.

Modena, Festa dell'unità 'svuotata'. E non è una buona notizia nemmeno per la destra

Modena, la Menozzi applaude Reggianini (ex Amo) alla festa Pd: fedeltà alla ditta travalica prudenza

Aimag ciao: la presidente Ruggiero canta e applaude sulle note dei partigiani

Modena, Mezzetti tiene la barra dritta e isola la fronda Muzzarelli: Guerzoni e Bosi smentiti su Seta
Articoli Recenti
Modena, preghiere contro l'aborto: ecco qua i facinorosi che 'intimidiscono' le donne

Modena, asse Pd-Fdi sulla comunicazione: un'opposizione destinata a rimanere tale per i prossimi decenni

Il caso Hera insegna, anche Seta va verso l'addio al controllo pubblico: Righi regista

Pd Modena, il segretario 'ripiego' ora è in pole per evitare il cambiamento di un congresso vero