Si interpretano così la scelta di nominare l'ex assessore Bosi alla guida della Agenzia per la mobilità Amo (ruolo da 33mila euro l'anno), l'ex consigliera della Bper e della Fondazione San Carlo Valeriani alla guida di Seta (compenso da 51mila euro l'anno), la civica a supporto di molteplici campagne elettorali Pd Chiara Giovenzana a ForModena (compenso da 8mila euro) e l'ex consigliera Pd Cinzia
La questione relativa alle competenze dei nominati resta sullo sfondo e rappresenta un interrogativo aperto per i cittadini. Queste figure, certamente di altissimo profilo umano e professionale, non è questo il tema, quanto conoscono le realtà che sono chiamati a guidare?
Rimanendo al nodo trasporto pubblico parliamo di due enti che devono giocare una parte decisiva in vista dei delicati passaggi che si profilano all'orizzonte. Seta si prepara ad essere incorporata in Tper e il ruolo di Amo, finora una nebulosa impalpabile, sarebbe sulla carta decisivo. Ma se la competenza non è il criterio di scelta, allora è evidente che a pagarne il prezzo sono i cittadini che vengono rappresentati da figure senza esperienza su ciò che devono governare. Ovviamente, nulla contro l'assessore Bosi, espressione della corrente Schlein, evidentemente 'punito' mesi fa da Mezzetti con l'esclusione dalla giunta e ora ricompensato per non aver 'rotto' con il partito, cosa che per esempio ha fatto l'ex assessore Grazia Baracchi e che quindi è uscita per sempre dal 'cerchio dell'amicizia'.
L'ex assessore Andrea Bosi, gentile e affabile, non ha colpe, è semplicemente l'ultimo tassello di un mosaico che si ripropone sempre uguale a se stesso.
Funziona così oggi come sempre e allora - viene da chiedersi - perchè stupirsi? La risposta è semplice, perché lo stupore è l'ultima fiammella, l'ultimo anticorpo che ancora resta per non cedere all'assuefazione di un sistema di potere talmente autoreferenziale da far passare come 'normale' quello che di normale non ha proprio nulla.
Cinzia Franchini