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Stangata Irpef, De Pascale paga le colpe di Bonaccini ma fa meglio di Mezzetti

Stangata Irpef, De Pascale paga le colpe di Bonaccini ma fa meglio di Mezzetti

De Pascale ha deciso di evitare la stangata Irpef per le fasce di reddito inferiori a 28mila euro, mentre Mezzetti li ha puniti con un aggravio di 0.3 punti


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Di fronte a una stangata di nuove tasse da 400 milioni di euro si fa fatica a trovare giustificazioni, eppure oggettivamente le colpe del neo presidente della Regione Emilia Romagna Michele De Pascale sono quantomeno da delegare in larga parte al suo predecessore, Stefano Bonaccini. E' stato Bonaccini infatti ad avere lasciato in eredità una sanità regionale con una voragine da 300 milioni di euro (a tanto ammontava il disavanzo previsionale 2023 delle Aziende Sanitarie) ed è stato Bonaccini ad essersi vantato nei suoi anni da governatore di non agire sulla leva fiscale per far quadrare i conti (e per massimizzare il consenso). Tutto questo De Pascale, per amor di partito, evita di dirlo e si limita a puntare il dito contro il Governo Meloni, ma i fatti parlano chiaro.
Eppure, nonostante la necessità di mettere in sicurezza il bilancio della Regione, il neo presidente nella sua manovra lacrime e sangue ha fatto meglio del sindaco di Modena, Massimo Mezzetti, almeno per quello che riguarda la tutela delle fasce deboli.
De Pascale ha infatti deciso di evitare la stangata Irpef per le fasce di reddito inferiori a 28mila euro, mentre Mezzetti, dopo aver varato una esenzione sotto i 15mila euro, ha optato per una stangata da 0.3 punti proprio per le fasce più fragili, quelle cioè con un reddito che va dai 15mila ai 28mila euro.
In questo scarto sta tutto l'approccio diverso tra il pragmatico De Pascale e l'ideologico Mezzetti. Il primo sa che chi ha un reddito sotto i 28mila euro va tutelato perchè rischia di scivolare nella povertà, il secondo, attraverso l'assessore della sinistra integralista Molinari, si limita a togliere l'Irpef ai 'poveri' (o a chi non dichiara nulla) e punisce i redditi medio-bassi.
Giuseppe Leonelli
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