Maltrattamenti in asilo a Soliera, lettera dei genitori: 'Le istituzioni scolastiche escano dal silenzio'
La testimonianza di un gruppo di mamme e papà di bambini della scuola di infanzia al centro del caso delle due insegnanti sospese: 'Non vogliamo clamore ma ascolto'
Abbiamo appreso dai giornali, che qualcosa di grave è accaduto all’interno della scuola, a cui tutti i giorni affidiamo i nostri figli con fiducia. Una scuola pubblica, statale, che dovrebbe essere un luogo sicuro, educativo, protettivo.
I media hanno scelto di raccontare questa vicenda rincorrendo lo scandalo, raccogliendo “voci”, pubblicando titoli che alimentano il clamore, invece di rispettare il riserbo e la delicatezza che una situazione come questa richiederebbe.
Ciò che più ci ferisce è il silenzio delle istituzioni scolastiche, che non hanno ritenuto opportuno contattare le famiglie per spiegare cosa stia accadendo, per informarci sui fatti, per supportarci nel gestire le emozioni e le domande dei nostri figli.
Tutto quello che sappiamo lo apprendiamo dalla stampa. E questo è inaccettabile. Come è possibile che nessuno si sia preso la responsabilità di guidarci in questo momento tanto delicato? Dove sono la trasparenza, la cura, l’ascolto che dovrebbero essere alla base del patto educativo tra scuola e famiglia?
E soprattutto, lo diciamo con sconcerto e incredulità, non ci capacitiamo che nessuno si sia accorto di nulla. Davvero nessuno ha mai sentito, visto, intuito? Nessun collega, nessun responsabile, nessuna figura adulta che avrebbe potuto (e dovuto) vigilare? I nostri bambini continuano ad andare a scuola come se nulla fosse. E noi, genitori, dobbiamo guardarli negli occhi ogni mattina e far finta che tutto vada bene. Ma tutto non va bene.
Dopo questa lettera, ci auguriamo sinceramente che qualcuno dei referenti istituzionali scelga finalmente di contattarci, ascoltarci e coinvolgerci. Abbiamo diritto a sapere cosa è stato fatto, cosa si intende fare, e come saranno tutelati i nostri figli da ora in avanti.
Pretendiamo che venga posta fine al chiacchiericcio pubblico alimentato da articoli sensazionalistici e superficiali, che non fanno altro che accrescere la sofferenza delle famiglie, creando un clima insostenibile per chi è coinvolto direttamente.
Non vogliamo più essere spettatori impotenti di una narrazione che ci riguarda nel profondo. Vogliamo essere ascoltati. Vogliamo risposte. E le vogliamo ora'.
Un gruppo di genitori della scuola d’infanzia MuratoriFoto di archivio non legata ai fatti e al contesto in oggetto
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