Modena, al di là degli slogan davvero crediamo nel trasporto pubblico?
Modena vuole veramente investire sul trasporto pubblico, sapendo che questo va in direzione opposta all’automobile privata?
Pensa di avere tra i trenta e i quarant’anni e di non avere la possibilità di muoverti in macchina. Inventate voi la motivazione, va bene un incidente, l’età, il costo o qualunque altro inconveniente. Pensate, inoltre, di andare in autobus da quando avete iniziato le superiori, giusto per darvi quell’esperienza di fondo delle dinamiche prima di AMCM, poi di ATCM e SETA.
Ecco, in tal caso, vi potreste rendereste conto che problemi come l’eccessivo affollamento dei mezzi e la puntualità dei mezzi sono sempre esistiti a Modena. Da autobus gonfi fino a scoppiare, fino a ritardi accumulati e tali da farvi perdere spesso il suono della campanella, o l’ingresso al lavoro, il tutto mentre gli autisti diventavano sempre più inesperti e sottopagati. È tanto complicato aumentare il passaggio di mezzi negli orari di punta e nelle tratte più affollate? È complicato pagare il giusto chi fa il suo lavoro diligentemente e formarli a dovere? Ma voi non siete dirigenti SETA, cosa ne potete capire. È più probabile che si impossibile, per problemi economici, maleducazione degli studenti, mancanza di gente che voglia fare l’autista e così via.
La speranza sarà sempre l’ultima a morire, ma sembra sempre più che venga rivista al ribasso, specie quando si parla di trasporti. Sembra sempre più probabile sentire parlare dell’occupazione scaglionata da parte degli studenti di marciapiedi in orario di entrata e uscita da scuola, piuttosto che di un cambiamento delle corse.
Ma tu non ne hai bisogno, no? Alla fine, la macchina la puoi guidare senza problemi, non devi spendere 15 euro per un taxi dato che non hai modo di salire sulla tua corsa. Non hai problemi economici o almeno non abbastanza gravi da non poterti permettere un pieno, non devi aspettare e sperare di arrivare in tempo a scuola.
Per quanto lo sarai? L’età ci porterà prima o dopo ad esperire una riduzione di funzionalità temporanea che ci impedisca di utilizzare nostro mezzo privato, e, se non sarà quella, sarà il costo astronomico delle macchine che diventa sempre più insostenibile con i nostri stipendi congelati. Anche tu dovrai salire su un autobus di Modena e sarai come quel trentenne, che è una persona di carne ed ossa e vive nella tua stessa città. Forse, solo allora, ci sarà un vero cambiamento. La consapevolezza è che il complesso “Autobus – Autista – Centrale Operativa” ha dei costi importanti, ma le risposte e le dichiarazioni sono le stesse da 30 anni e ciò fa pensare che qualcosa si potrebbe fare. La domanda che resta è una: Modena vuole veramente investire sul trasporto pubblico, sapendo che questo va in direzione opposta all’automobile privata?
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