Gentile direttore,
Vorrei tanto sapere che cosa sta spingendo i nostri vertici religiosi e istituzionali a svendere o a destinare a un uso laico strutture per secoli appartenute a ordini conventuali o monastici.
Ho quasi fastidio nel riferirmi ai casi più eclatanti dell'abbazia di San Pietro e del Santuario del Murazzo, e lo stesso disagio lo provo per le chiese di San Carlo e San Paolo in centro storico nonché dell'eterna cenerentola, la chiesa di San Domenico.
C'è sete di infinito, di un messaggio dirompente che salva l'uomo dall'omologazione al triste modernismo, eppure questo non viene notato proprio da chi dovrebbe essere il primo e il più bravo a farlo, preferendo questa disamina a uno sterile buonismo e a una demistificazione del sacro che lasciano sbigottiti.
Mi sono recata più volte in Inghilterra e per altrettante volte ho visitato monasteri e abbazie ancora popolate da persone consacrate. Certo, per sostenere le spese ci si è dovuti un po' reinventare, e allora ecco le spezierie, le fattorie, la destinazione di parte delle strutture a ricoveri per turisti, l'organizzazione di eventi a pagamento.
Dalle nostre parti neanche ci si prova! Si getta la spugna e, laddove si percepisce l'affare, si vende.
'Pecunia non olet', disse l'imperatore romano Vespasiano a suo figlio Tito, che gli rimproverava di aver messo una tassa sull'urina raccolta nelle latrine gestite dai privati. Io sarei portata a togliere quel 'non', ma anche a dirla con il Rocky Balboa di hollywoodiana memoria: 'bisogna toccare il fondo per poter risalire'. Cordiali saluti.
Maria Giovanna Morselli
Modena, continua demistificazione del sacro: stiamo toccando il fondo

Si getta la spugna e, laddove si percepisce l'affare, si vende
Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.

Modena, costretta ad accumulare i rifiuti nel bagno del negozio: così non va

Mostra a Modena: tartarughe confinate in dieci centimetri d'acqua. Questa è arte?

Modena: pattume, baby gang, maranza, stupri, rapine, risse... Basta ci rinuncio

Modena, frattura del femore a 87 anni: da giorni attende intervento posticipato ogni sera
Articoli Recenti
'Caro sindaco, lei farebbe colazione nel mio dehor con i rifiuti organici di fianco non ritirati?'

Sicurezza, Muzzarelli passa dagli 'smandupprati' alle accuse al centrodestra: gli effetti del caldo

Parco Ferrari, manutenzione verde indecente: ferita la pianta in memoria di mio marito

Modena, ecco come è ridotto il marciapiedi in via Alassio