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Opinioni Lettere al Direttore

Modena, il 'mél dla prèda' dell'amministrazione comunale

Modena, il 'mél dla prèda' dell'amministrazione comunale

Enormi spazi vuoti per soddisfare l'ego smisurato di qualche amministratore locale


2 minuti di lettura

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Gentile direttore,
provengo da una famiglia di campagna e mi sono particolarmente care le espressioni dialettali. Una di quelle che amo maggiormente è 'al mél dla prèda'. Lo sviluppo urbanistico di Albareto, dove risiedo, è avvenuto principalmente tra anni '70 ed '80. Tante famiglie di umili origini si sono costruite la casetta con mille sacrifici (e qui sarebbe interessante una riflessione sulla politica urbanistica di quegli anni del Pci modenese, la quale ha privilegiato la piccola proprietà privata - ad Albareto, a Cognento, a Modena Est - con enorme spreco di territorio ed a discapito di opere condominiali pubbliche di lungo respiro; ma questo è un altro discorso). 
E qui entra in ballo 'al mél dla prèda'. Qualcuno dei miei conoscenti, non molti in verità, è stato colpito dalla malattia in oggetto ed ha dedicato l'intera esistenza a curare, migliorare, abbellire con inutili fronzoli la casetta costruita. Il 'mél dla prèda' gli ha condizionato (a mio avviso in peggio) la vita. Leggendo le cronache degli ultimi anni mi pare che anche il Comune di Modena sia afflitto dal 'mél dla prèda'.

Destina e spende fiumi di denaro pubblico (inutile l'elenco, chiunque legga anche sporadicamente i giornali le conosce) per 'opere murarie' perlopiù inutili e che nessuno sa come riempire: enormi spazi vuoti per soddisfare l'ego smisurato di qualche amministratore locale.
È una malattia insidiosa il 'mél dla prèda': è anche contagiosa.
Se posso permettermi, vorrei far notare che gli Antichi Romani (a parte il Rinascimento, ultima civiltà degna di nota sul suolo italico) investivano sì in monumenti, ma avevano anche capito che per lo sviluppo dell'economia era basilare la dinamicità: e costruivano strade e ponti, ponti e strade.
Strade e ponti, ponti e strade che ancora oggi utilizziamo. Avevano capito che era essenziale potersi muovere velocemente. Ci sarà una cura per il 'mél dla prèda'?
Sarà costruita qualche nuova strada?
Roberto Malavasi  - Albareto

P.s. Per chi non è modenese, 'mél dla prèda' significa 'malattia della pietra'. Ovvero costruire, ristrutturare ed abbellire edifici senza preoccuparsi del rapporto costi-benefici (tanto pagano i contribuenti).
Foto dell'autore

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