Opinioni Lettere al Direttore

Non è Massimo gentile, ma un temporeggiatore che porta alla disfatta

Non è Massimo gentile, ma un temporeggiatore che porta alla disfatta

Mezzetti, se ha onestà intellettuale, deve rendersi conto che la disfatta sarà dell'intera città di Modena e quindi anche la sua


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Caro direttore,
Ho letto con attenzione la missiva del signor Gatti che parla di 'Massimo il gentile' con riferimento al nostro sindaco, la cui maschera è ormai caduta.
Io lo definirei piuttosto un 'cunctator', ovvero un temporeggiatore, come il dittatore romano Quinto Fabio Massimo che guerreggiò contro Annibale nel II secolo a.C.
Ad oggi è tutto un grande insieme vuoto: dalla gestione dei flussi migratori a quella delle bande giovanili (fenomeni spesso legati), ai rifiuti, agli autobus, al decoro urbano.
Non me la prendo con lui, e neppure con i suoi elettori, che passeranno alla storia per aver mandato al governo il sindaco più forestiero che si potesse immaginare, bensì con chi si è astenuto dal voto, perpetuando lo status quo e dando il 'la' a qualunque uso e abuso della res publica da parte della compagine rossa.
Quinto Fabio Massimo utilizzava la tecnica del temporeggiamento per snervare l'avversario e portarlo alla disfatta: c'è analogia con l'altro Massimo, però quest'ultimo, se ha onestà intellettuale, deve rendersi conto che la disfatta sarà dell'intera città di Modena e quindi anche la sua.
Cordiali saluti
Erminia Gamberini

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