evidentemente rimane un’equivoco di fondo: nella fase acutissima della pandemia e sul presupposto che non esistessero cure ma solo Tachipirina e vigile attesa si è fatto uno strappo alle regole e si è permesso, considerata l’emergenza, l’uso di farmaci ad RNA (Pfizer Moderna) e altri vaccini. I rapporti rischi benefici per le singole persone e per le fasce di età sono valutati momento per momento e solo e solamente nel 2023 si uscirà dalla sperimentazione per una approvazione o meno ragionata e su basi concrete.
Tanto è vero che i foglietti illustrativi delle aziende vengono sempre aggiornati: si è aggiunto il rischio di miocardite per i giovani, si è ribadito che il soggetto completamente vaccinato può infettarsi ed infettare (col vantaggio di avere una malattia più blanda) si è confermato che non ci sono al momento dati attendibili sui rischi a distanza dei farmaci genomici.
Mentre i media e alcuni governi spingono per una vaccinazione di massa senza se e senza ma la stesse case farmaceutiche si tirano fuori da ogni responsabilità e così pure i governi che pretendono la tua firma di accettazione.
Molti medici (e io fra questi) ritengono che ora in piena estate con gli ospedali vuoti e un virus indebolito sia il momento buono, specialmente per i giovani, di abbracciarsi e contaminarsi ottenendo una immunità naturale molto più efficace e meno rischiosa del vaccino (fermo restando ottima cosa che i nonni e le persone fragili siano vaccinati e che tutti i pazienti affetti da Covid siano visitati e trattati sin dai primi sintomi e non abbandonati a loro stessi).
Tornando al presente e avendo fatto la scelta personale di curarmi se infettato con terapie sperimentali (che abbattono a loro volta ospedalizzazione e mortalità) scegliendo fra farmaci noti: invermectina, idrossiclorochina, antinfiammatori, aziotromicina, cortisone, eparina, anticorpi monoclonali, mi troverò fra breve sospeso dalla professione medica non potendo più soccorrere a pieno titolo traumatizzati infartuati e aimè malati di Covid nei loro domicili.
Daniele Giovanardi - ex primario Pronto soccorso Modena