Egregio direttore,
mi allaccio all'agghiacciante violenza avvenuta a Tabina. Una signora, mia coetanea, stuprata, offesa nel proprio intimo, malmenata in pieno giorno da chi? Da uno di quei 'ragazzini' che, secondo i nostri politici comunali, hanno bisogno di essere 'educati', e non puniti, come ad esempio quelli delle baby gangs che letteralmente terrorizzano la (forse) nostra città.
Mi chiedo: cos'è, secondo i valori morali di chi governa i nostri comuni, veramente lesivo per una donna? I manifesti degli anti abortisti (parole che non ledono la libertà di scelta) o una violenza fisica e morale su una persona che in quel momento non ha libertà di scelta?
Un'altra riflessione: come si fa, alla luce delle violenze perpetrate ogni giorno da persone extracomunitarie (che sanno di restare impunite) a sostenere che si tratta di episodi singoli? Che non bisogna fare di ogni erba un fascio? E se la violenza di Tabina fosse capitata alla mamma o alla figlia dei sindaci di Formigine e di Modena?
Gentile direttore, mi scusi ma sono stanca di tacere e sopportare certa ignoranza intellettuale.
Distinti saluti
Daniela Casolari da Modena
Stupro di Formigine, per i sindaci davvero il problema sono i cartelli anti-aborto?

Come si fa, alla luce delle violenze perpetrate ogni giorno da persone extracomunitarie (che restano impunite) a sostenere che si tratta di episodi singoli?
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