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I No cave: 'Caro sindaco Gargano, fai un regalo ai cittadini nel 2020'

I No cave: 'Caro sindaco Gargano, fai un regalo ai cittadini nel 2020'

'Chiedere alle autorità sovraordinate, Regione in primis, di rivedere le quantità d inerti estraibili. Noi ricordiamo le promesse fatte in campagna elettorale'


3 minuti di lettura

Tradizione e sapori di Modena
Claudio Carini, recentemente eletto presidente del Comitato Piumazzese No alle cave, interviene con una lettera aperta al sindaco di Castelfranco Gianni Gargano. Una lettera che riportiamo in modo integrale rimandando per approfondimento allo speciale de La Pressa sulle attività estrattive pubblicato nei mesi scorsi in più puntate.

Facciamo il punto sulle attività estrattive a Castelfranco Emilia. Un po’ di storia:

Il 16 marzo 2009 il consiglio comunale di Castelfranco Emilia ha approvato la “Variante generale al Piano Infraregionale delle Attività estrattive” (Piae) della Provincia di Modena con gli effetti di “Piano Attività Estrattive” (Pae) per il Comune di Castelfranco Emilia.
A livello provinciale erano previste per ghiaia e sabbia oltre 30 milioni di metri cubi comprese quantità non ancora estratte previste nella pianificazione precedente.
Per Castelfranco Emilia la provincia prevedeva 5.450.000 metri cubi pari ad una superficie totale (comprese le aree già scavate) di 130 ettari.

Quantità mostruosamente sovradimensionate rispetto alle necessità di mercato tanto che in questi 10 anni a Castelfranco non è stato necessario scavare nulla di questo piano, sono stati scavati solo 29.000 mc residuo non ancora scavato della pianificazione precedente.
Nel tempo le varie amministrazioni (sempre PD) che si sono succedute a Castelfranco hanno espresso la volontà di ridurre le quantità
estraibili.

Il 22 dicembre 2016 il consiglio comunale ha approvato con i soli voti del PD un “Atto di Indirizzo” e una “Bozza di accordo” relativi alle attività estrattive, in questa occasione per incoraggiare i cavatori a scavare e a distruggere terreno agricolo vergine, il comune è “venuto incontro” ai cavatori riducendo gli ONERI ESTRATTIVI applicati dal comune oltre a quelli previsti dalla regione (0,7 €/mc)  da 1,05 previsti in precedenza a 0,9 €/mc.

Addirittura è previsto che “Qualora la Regione Emilia-Romagna modifichi l’attuale onere estrattivo, la differenza del nuovo onere da riconoscere rispetto all’attuale €/mc 0.70) verrà riassorbita dall’onere compensativo sopra riportato, mediante la decurtazione di identico valore dello stesso”
Se la regione chiede di più il Comune decurta la sua quota per lo stesso importo, i cavatori non devono prendersi rischi finanziari.
Nella bozza di accordo si esprime la volontà di definire le quantità estraibili pari a 2.900.000 mc.
Dopo tutte le riduzioni promesse parliamo ancora di un piano disastroso per i rischi ambientali, la deturpazione del paesaggio, per la perdita di reddito e posti di lavoro in agricoltura.
Queste riduzioni per ora sono solo virtuali, per renderle effettive occorre fare una revisione del PIAE provinciale di cui il PAE comunale è parte,
rivedendo le quantità di inerti estraibili in linea con una necessità di mercato degli inerti molto inferiore a quanto previsto nel 2009.

Il PIAE/PAE obbliga già dei momenti di monitoraggio, al terzo, quinto e decimo anno a partire dal 2009.

Nel 2014 alla scadenza dei 5 anni la Lista Frazioni e Castelfranco ha presentato in consiglio comunale, un ordine del giorno per sollecitare sindaco e giunta ad attivarsi per una revisione del PIAE, la maggioranza PD ha bocciato la richiesta.
Questo la dice lunga sul valore degli obblighi previsti nei documenti di pianificazione delle attività estrattive, se non c’è la volontà politica di attuarli è solo carta straccia. Nel frattempo l’attività amministrativa volta a dare attuazione al piano di escavazione è proseguita, alcune cave sono già autorizzate.

Sindaco, sono passati 10 anni dalla approvazione del PIAE/PAE, volete finalmente chiedere alle autorità sovraordinate (regione/provincia) di rivedere le quantità d inerti estraibili? Noi ricordiamo le promesse che hai fatto in campagna elettorale. Noi siamo contrari da sempre all’intero piano di escavazioni e siamo contrari alle autorizzazioni date e a quelle in corso di definizione, ma ci aspettiamo almeno che tutte le aree che non sono ancora state autorizzate allo scavo vengano eliminate definitivamente dal PAE di Castelfranco Emilia.
Non ci si può definire ambientalisti e consentire la distruzione del bene più prezioso che la natura abbia prodotto, il terreno fertile. Sindaco fai ai cittadini di Castelfranco Emilia questo bel regalo per il 2020.

Claudio Carini - Presidente Comitato Piumazzese NO alle CAVE

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