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Che la narrazione del Comune di Modena sul boom del turismo in città fosse una vera e propria costruzione a tavolino lo aveva dimostrato il deserto ferragostano in città. Alle 11 del mattino del 15 agosto Piazza Grande, Piazza Roma, il Mef erano desolatamente vuoti, così come la biglietteria della Ghirlandina, tenuta comunque aperta per salvare la forma. Eppure nonostante quelle fotografie eloquenti il giorno dopo il Comune si era ostinato a magnificare l'incremento turistico in città attraverso le parole dell'assessore Ludovica Ferrari. Come se passare da sotto zero a zero virgola uno (perchè effettivamente quale tursita in più a Modena negli ultimi anni si è visto) fosse un successo sul quale sedersi e dal quale pontificare. Raccontando addirittura la balla colossale della città piena e aperta ad agosto.
Ora la doccia fredda è arrivata anche in termini di numeri, non ovviamente quelli commentati dalla giunta Muzzarelli, perchè si sa, i numeri sono come le grida manzoniane... a saperle manovrare nessun è reo e nessuno innocente.
Stavolta i numeri super partes sono quelli del Sole24Ore che nella classifica generale delle province italiane per offerta culturale e turistica piazza Modena in un desolante 53esimo posto, dietro a province e città che possono vantare gioielli ben meno importanti rispetto a Duomo, Ghirlandina, palazzo Ducale o a personaggi come Ferrari e Pavarotti. La classifica, come detto, fotografa il dato provinciale e non solo quello cittadino (e considerando che l'Appennino alza la media per Modena è anche un vantaggio). Così guardando l'Emilia Romagna solo Reggio fa peggio (55esimo posto). Ma eccola la classifica che ci riguarda, estrapolata direttamente dal quotidiano economico.
Una classifica che, se si vanno a vedere le singole voci, sul turismo appare ancor più negativa. Modena è al 79esimo posto in Italia nella permanenza media per notte negli alberghi (media 2,4 notti), 67esimo posto per densità turistica e incredibilmente solo 65esima per la presenza di agriturismi.
E chissà che questa doccia fredda non convinca l'amministrazione locale (comunale e provinciale) a prendere atto della realtà e a cominciare, con umiltà e senza abbellimenti stucchevoli, il percorso necessario per valorizzare le tantissime eccellenze modenesi. Perchè il primo passo di ogni miglioramento è sempre l'ammissione del problema e la rinuncia a narrazioni consolatorie e da propaganda.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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