'Da metà estate nella zona di via Saragozza non si vede nessuno al lavoro nel cantiere del Sigonio da circa 9 milioni di euro, e che dovrebbe concludersi entro febbraio prossimo. Le voci insistenti fra residenti e commercianti sono state confermate a fine luglio, quando la ditta appaltatrice, la Pessina Costruzioni, ha presentato al Tribunale di Milano una richiesta di concordato preventivo “in bianco”, cui è stata ammessa a fine agosto, mettendo in cassa integrazione decine di operai in mezza Italia, dalla Spezia alla Sardegna'. Così in una nota Fabrizio Cavani della Lega di Modena sui lavori al Sigonio per i quali Muzzarelli si era speso con forza con tanto di visite al cantiere. Ricordiamo che sull'appalto vinto dai Pessina, ex editori della Unità renziana, tante polemiche si erano alzate a Modena.
E anche Report si occupò del caso.
'Il tribunale ha di sicuro ammesso alla continuità alcuni grossi cantieri ed ospedali, ma non è chiaro cosa stia succedendo per il cantiere modenese, che con i suoi 9 milioni scarsi (ottenuti con un massimo ribasso del 21,13%) appare un dettaglio trascurabile nel portafogli della Pessina Costruzioni. Di certo c’è che con la fine delle ferie estive, di fatto, nessuno ha più visto aprirsi il portone di via Saragozza - continua Cavani -. Un dettaglio per qualcuno, ma l’ennesima agonia per una scuola che nel 2006 la giunta Pighi decise scelleratamente di mettere in vendita e, di fronte al fatto che nessun compratore si era mai fatto avanti, nel 2014 il neosindaco Muzzarelli decise (fortunatamente) di ristrutturare, rimangiandosi le dichiarazioni di pochi mesi prima.
Nel frattempo, complice il terremoto, il quartiere è diventato sicuramente più povero, di attività commerciali, di frequentazioni, e anche della freschezza che una scuola sa portare. Durante la visita al cantiere di un anno fa, Muzzarelli dichiarava che a Modena le cose “accadono”; quindi, cosa sta accadendo ora? Quale sarà il destino del cantiere? In teoria il grosso dei lavori dovrebbe essere ultimato, essendo avvenuto lo stop a soli 6 mesi dalla prevista consegna. La Famiglia Pessina, che peraltro è proprietaria dell’80% de L’Unità, potrà avere un occhio di riguardo per questo piccolo (per loro) ma importantissimo (per Modena) pezzo di città?'
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