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Venduta come una svolta dal sindaco Massimo Mezzetti, applaudita con giubilo da Fratelli d'Italia, la nuova gestione dei rifiuti a Modena (peraltro solo annunciata dalla giunta e rimandata al prossimo anno) non sfiorerà minimamente il nodo centrale della questione, quello cioè rappresentato dall'inceneritore di via Cavazza. Infatti, al di là del ritorno dei cassonetti, nulla cambia nel rapporto tra Comune di Modena ed Hera rispetto all'impianto di incenerimento. Hera, che contemporaneamente ha la responsabilità della raccolta differenziata e della gestione dell'inceneritore, continuerà a bruciare circa 240mila tonnellate di immondizia indifferenziata all'anno attraverso un camino acceso h24 per 350 giorni all'anno.
Parliamo della fonte singola di inquinamento più importante di Modena, città tra le più inquinate d'Italia e che si permette di ospitare un impianto del tutto sovradimensionato rispetto al fabbisogno.
Oggi infatti i modenesi producono circa la metà dei rifiuti indifferenziati bruciati nell'impianto, il resto (per arrivare a quota 240mila tonnellate) viene importato da fuori provincia. Con buona pace di ambiente e sforzi dei modenesi sul fronte della raccolta differenziata.
Ecco su questa anomalia assoluta, Mezzetti nella sua 'svolta' non si è soffermato nemmeno un istante. E nemmeno l'opposizione lo ha fatto, tutta concentrata nell'applaudire il sindaco, sostenuto dal Pd, così 'coraggioso' dal prendere le distanze dal suo predecessore, sempre Pd. Da notare che, ovviamente, le alternative al continuare a bruciare rifiuti da fuori provincia in un territorio già ammorbato da un'aria irrespirabile e col record di sforamenti di Pm10, esistono. L'inceneritore di Modena oggi viene spento 15 giorni all'anno, d'estate, per la manutenzione. Cosa vieta di mantenerlo spento sei mesi (quelli invernali più inquinati) e usarlo solo un semestre per smaltire l'immondizia locale? Nulla lo vieta e nulla vieta chiederlo. Ma nel fervore entusiasta per la svolta-non svolta, tutto passa nel dimenticatoio.
Giuseppe Leonelli
Giuseppe Leonelli
Direttore responsabile della Pressa.it.
Nato a Pavullo nel 1980, ha collaborato alla Gazzetta di Modena e lavorato al Resto del Carlino nelle redazioni di Modena e Rimini. E' stato .. Continua >>