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Non ci sono più parole per descrivere la china che - nel nostro Paese più che altrove - ha imboccato il dibattito sulla campagna vaccinale. Al netto dei dati che certificano l'utilità della vaccinazione nel prevenire i casi più gravi di Covid, al netto delle cifre snocciolate quotidiniamente dalla scienza, si assiste a una brutalizzazione del dibattito politico fino a pochi mesi fa impensabile.
Ovviamente le aggressioni di piazza avvenute in queste giorni ad opera di manifestanti nei confronti di virologi e giornalisti sono inaccettabili e gravissime. I responsabili vanno puniti e isolati da coloro che condividono con loro i cortei e nessun contesto può in alcun modo giustificare o dare una cornice di attenuante a questi fatti. Per essere chiari.
Detto questo è impossibile tacere sul livello di dichiarazioni che autorevoli rappresentanti delle istituzioni stanno adottando.
Dopo la sparata secca di Bonaccini ('I no vax sono irresponsabili. Punto'), ultima in ordine di tempo è la proposta dell'assessore della Regione Lazio Alessio D'Amato il quale ha affermato di stare lavorando per rendere non gratuite le cure ai non vaccinati che devono affrontare il ricovero (parliamo in caso di Terapia intensiva di 1.500 euro al giorno). La notizia rappresenta un cambio di passo gravissimo rispetto al pur grave tenore delle dichiarazioni spese sinora. I non vaccinati sono stati paragonati a sorci, a cani, a evasori fiscali... ma adesso si passa dalle parole ai fatti. A loro lo Stato, in questo caso rappresentato da una istituzione regionale, vuole togliere loro il diritto a cure gratuite.
Una minaccia inaudita e che fa il paio con il delirante annuncio di un medico palermitano il quale ha affermato candidamente di non volere curare chi non si è sottoposto al trattamento sanitario in atto.
Chi non si vaccina deve pagarsi l'eventuale ricovero, afferma D'Amato.
Davanti a una simile esternazione non serve neppure menzionare l'art.32 della Costituzione o il Regolamento europeo di giugno che impone la non discriminazione dei non vaccinati e neppure ricordare che ad oggi in Italia il vaccino non è obbligatorio e che i dati sanitari sono ancora coperti da privacy. Non serve ricordare che il virus purtroppo contagia (se pur in forma minore dicono gli esperti) anche i vaccinati, che la copertura, stando alle parole del premier di Israele dura 5 mesi, e che occorre che tutti rispettino sempre le regole su uso della mascherina e distanziamento. Non serve ricordare tutto questo perchè è sufficiente fare appello alla umanità che alberga in ciascuno. Si spera.
E' sufficiente ricordare che se passa questo principio allora si dovrebbero privare di cure gratuite anche fumatori, mangiatori compulsivi, bevitori, drogati... Ammesso (e ripetiamo in base alla legge attuale non è così) che vaccinarsi sia un vizio o una colpa.
Eppure ormai non ci sono più parole e sovviene il dubbio che - forse - sia meglio non dare nemmeno spazio a tali lunari provocazioni perchè in fondo il dar loro spazio, il commentarle, è un modo per farle passare nel dibattito pubblico. Forse è così. Ma il silenzio, davanti a tale scempio, forse è ancor più colpevole. Il delirio non può diventare normalità.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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