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Nel mese di maggio, durante l’ora di educazione civica, al Liceo Formiggini di Sassuolo, un’insegnante ha parlato agli studenti di omosessualità e del disegno di legge Zan. Solo a scuola finita i genitori hanno trovato il coraggio di raccontare il fatto e denunciare la modalità con cui il tema è stato trattato.
“L’insegnante è andata fuori tema e ha tradito il fondamento stesso della libertà di insegnamento”, afferma Grazia Ruini (nella foto) coordinatrice regionale del Popolo della Famiglia.
“Dobbiamo ricordare - continua Ruini - che nell’agosto del 2019 con la legge 92 è stato introdotto l’insegnamento scolastico dell’educazione civica. Tale insegnamento deve riguardare la Costituzione, le istituzioni dello Stadio e dell’Unione Europea, oltre che la storia della bandiera e dell’inno nazionale.
A ciò si aggiungono l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, l’educazione alla cittadinanza digitale, gli elementi fondamentali del diritto, l’educazione ambientale, l’educazione alla legalità e al contrasto alle mafie, l’educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale, la formazione di base in materia di protezione civile. Educazione al rispetto ed elementi fondamentali del diritto: potrebbero essere questi gli ambiti in cui la lezione sull’omosessualità e sul ddl Zan sono stati ritenuti dall’insegnante collocabili”.
“Tuttavia - prosegue Ruini - la visione unilaterale proposta dall’insegnante si pone in contrasto sia con l’educazione al rispetto, che è anche rispetto delle altrui opinioni, sia con l’insegnamento degli elementi fondamentali del diritto. Far credere agli alunni che il disegno di legge Zan sia una legge e non, appunto, un disegno di legge ancora in discussione e con un ampio dibattito in corso, è un’operazione che si colloca certamente al di fuori della legge sull’insegnamento dell’educazione civica, ma anche della libertà di insegnamento che pare sia stata invocata dall’insegnante in questione per difendere il proprio operato davanti alle critiche dei genitori”.
“La libertà di insegnamento infatti - conclude Ruini - è garantita dall’articolo 33 della Costituzione che afferma che l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. Quali arti e scienze ritiene di avere insegnato la docente in questione facendo credere ai propri alunni che il disegno di Legge Zan fosse legge dello Stato e omettendo di rappresentare loro l’ampio dibattito che è in corso nel paese sull’argomento?”
Redazione Pressa
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