Quando si parla di ricostruzione della Bassa si parte quasi sempre dai numeri. E i numeri di San Felice oggettivamente fotografano una realtà che a quasi sette anni dalle scosse è rinata: almeno sul piano produttivo e delle scuole. La ricostruzione delle imprese è completata e l'edilizia scolastica pure (con l'unico grosso neo dell'aula magna del nuovo polo scolastico ancora ridotta a scheletro per il fallimento della azienda costruttrice).

Il nuovo polo scolastico creato da zero all'indomani del sisma

Il cantiere dell'aula magna bloccato
I contributi Sfinge alle attività produttive ammontano per il Comune di San Felice al 30 novembre 2018 complessivamente a 168 milioni per 267 interventi di cui 110 milioni già erogati. Per quanto riguarda le abitazioni private parliamo di un centinaio di famiglie ancora fuori casa su circa 800 interventi in tutto per un totale di 187 milioni concessi per 628 interventi e 137 milioni liquidati.

Gli uffici del nuovo Municipio di San Felice attrezzati per affrontare le pratiche della ricostruzione
Ma i numeri non bastano a fotografare un paese ancora segnato fortemente dal terremoto nel centro storico, ma ripartito sul piano produttivo e del lavoro. Perchè se il Teatro, il Municipio, la Rocca, il Duomo sono ancora lì a ricordare le terribili scosse del 20 e 29 maggio, la zona industriale è davvero più forte di prima per usare uno slogan (abusato) dal commissario alla ricostruzione Stefano Bonaccini.

Il teatro di San Felice

La Rocca

Il Duomo
Il viaggio nella zona industriale racconta di aziende completamente ricostruite, di un terremoto che invece di cancellare realtà produttive ha contribuito ad accelerarne la parabola: è vero, a volte portandole a chiudere, ma spesso in modo positivo.
C'è la Zincol, il colosso Omr, la Ster il cui capannone è stato completamente rifatto, la Corob, la Ferropol che ha raddoppiato la produzione, Italfrutta, la Re-ta. E poi c'è la Meta, luogo simbolo della tragedia e anche delle inchieste giudiziarie, nel cui stabilimento morirono tre persone, oggi ricostruita. E ancora la International paper, rifiorita in poco tempo dalle macerie, la Agritecnica. Ma c'è anche il capannone di Bianchini costruzioni sotto sequestro e i cui proprietari sono stati condannati in primo grado al processo Aemilia. C'è la Phoenix, azienda del biomedicale arrivata a San Felice dopo il terremoto e c'è l'ex Acetificio Pontiroli oggi in espansione sotto il marchio di Acetum.

Lo stabilimento Meta oggi

Il capannone di Bianchini sotto sequestro
Una ricostruzione che sul piano sociale racconta non solo di scuole nuove realizzate a

Il cantiere del Nuovo Picchio

L'area che ospitò i Map

Una immagine del centro storico
E' questa ricostruzione che attende di essere completata che il sindaco Alberto Silvestri lascia in eredità alla scadenza del suo secondo mandato.
'La rinascita delle attività produttive è stata possibile grazie all'impegno degli imprenditori e la ricostruzione delle scuole è stata frutto di una intuizione positiva dell'allora commissario Errani che decise scientemente di mettere le scuole al primo posto - spiega Silvestri -. L'amministrazione comunale ha fatto la sua parte, forse avremmo forse potuto fare di più sul versante delle opere pubbliche, per la Rocca abbiamo avuto l'ok al progetto mentre teatro e municipio attendono ancora la fine della progettazione, ma consegnamo una eredità positiva, credo, a chi sarà chiamato a sostituirci'.
Il nome del candidato sindaco Pd in vista di maggio non è ancora emerso, ma Silvestri si dice pronto a dare una mano se servirà 'solo se me lo chiederanno e con il vincolo di non avere alcun incarico'.
Infine il macro tema delle infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata. Bianchini è stato simbolo del processo Aemilia. Da sindaco Silvestri quanto ha potuto toccare con mano il radicamento della criminalità nel nostro territorio? 'Aemilia ci ha lasciato una fotografia drammatica e la consapevolezza che la nostra fiducia sulla presenza di anticorpi andava completamente ripensata. Qui la criminalità ha tessuto rapporti principalmente con le imprese ma questo non significa che le istituzioni debbano sentirsi al riparo. Onestamente devo dire che la procedura della ricostruzione con tracciabilità e trasparenza ci offre un buon grado di garanzia di sicurezza. In ogni caso il lavoro delle forze dell'ordine e della magistratura sono fondamentali e l'amministrazione in questa si è impegnata a fare rete'.
Giuseppe Leonelli



