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“In pieno Covid, la Lega ha provato a inserire nel Documento di economia e finanza della Regione un emendamento che avrebbe fissato un termine perentorio per riattivare il punto nascita di Pavullo. L'emendamento non c'entrava nulla col documento principale ed è stato quindi respinto. Secondo la Lega questo dimostrerebbe la volontà di non riaprire il punto nascita. La riapertura del punto nascita, invece, è prevista dal programma di mandato della Giunta Regionale e dal protocollo operativo tra Regione e Ministero della Salute per la riapertura dei punti nascita in montagna, sul quale si sta lavorando. Il Covid ha rallentato tutto e non appena la pandemia lo consentirà il percorso di riapertura del punto nascita riprenderà'
Così il PD di Pavullo replica al gruppo Lega in assemblea legislativa, gruppo che aveva segnalato la votazione contraria del PD alla proposta di fissare un termine (entro il 2021), entro il quale onorare l'impegno assunto dal Presidente della regione Stefano Bonaccini e dal Ministro della salute Roberto Speranza, un anno fa in campagna elettorale, per la riapertura dei punti nascita montani chiusi con una decisione che per la regione stessa, e l'allora assessore alla salute Venturi avevano definito irreversibile. Tutto è cambiato in campagna elettorale quando l'ipotesi di una riapertura non fu soltanto dichiaratamente resa possibile da parte dello stesso presidente della Regione, ma da perseguire.
'Noi pensiamo che nessuno in montagna desideri davvero il depotenziamento dell'ospedale o non abbia a cuore la riapertura del punto nascita.
Piaccia o meno, si deve partire dalla situazione attuale, per cui occorre vigilare ed essere attivi in tutte le sedi per portare a casa il risultato della riapertura. Meglio restare sulle cose concrete e lavorare tutti insieme, come già proposto da noi e da altre forze politiche, per consolidare l'ospedale, i servizi sanitari territoriali e la riapertura del punto nascita. Sempre per restare sulle cose concrete e non sulle polemiche facili ed inutili, per le aree periferiche come la nostra c'è anche il problema di reperire e trattenere il personale sanitario compresi i medici di base per i quali, oltre ai meccanismi incentivanti, occorre prevedere tutto ciò che renda attrattivo il nostro territorio e le nostre comunità, in termini di alloggi, servizi, condizioni di lavoro. Tutte cose - conclude il PD di Pavullo - che non si risolvono con un colpo di bacchetta magica o con qualche comunicato stampa ad effetto, ma per le quali le Amministrazioni locali possono (e devono) scendere in campo per svolgere il ruolo determinante che compete loro. Se davvero si tiene alla montagna le polemiche sterili ed i processi alle intenzioni non servono, serve invece un'azione comune di dialogo e confronto a tutti i livelli istituzionali, svolta insieme da tutti. Si metta da parte il colore politico e si guardi in avanti, al risultato che tutti vogliamo e su cui tutti ci dobbiamo impegnare.
Nella foto, Fabio Leonelli, segretario circolo PD Pavullo
Redazione Pressa
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