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Aimag in Hera, stroncatura definitiva: anche la Corte dei Conti della Lombardia pronuncia un secco 'no'

Aimag in Hera, stroncatura definitiva: anche la Corte dei Conti della Lombardia pronuncia un secco 'no'

Ecco la deliberazione integrale che La Pressa è in grado di pubblicare in anteprima: sottoscritto il parere negativo dell'Emilia Romagna. Doccia fredda per i sindaci


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'Pur comprendendo l’operazione nella sua complessità e valutandola ben rappresentata e motivata in termini di consolidamento finanziario tra le due multiutility, con l’aggiunta di vantaggi economici immediati per il Comune, la Sezione, chiamata ad esprimersi solo sullo specifico punto della acquisizione della partecipazione indiretta del Comune in Heracquamodena Srl, ritiene che la stessa non sia giustificata, né motivata, rispetto alla pur minima rispondenza ai fini istituzionali, alla effettiva convenienza economica (se si eccettuano i vantaggi sui dividendi), alla, incerta, sostenibilità finanziaria, e, quanto alla perdita del controllo, alla compatibilità della scelta con i princìpi di efficienza, di efficacia e di economicità dell’azione amministrativa'. Così con una deliberazione del 25 settembre la Corte dei Conti della Lombardia sottoscrive il no della Corte dei Conti dell'Emilia Romagna e stronca definitivamente l'operazione di cessione del controllo di Aimag ad Hera.
Una ulteriore doccia gelata per i sindaci dei Comuni soci che, all'indomani del pronunciamento della Corte emiliana, avevano storto il naso e invitato ad attendere il parere della Corte lombarda. Ora questo parere è giunto e sarà davvero difficile procedere nella direzione voluta.
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'Sull’operazione deliberata dai comuni modenesi soci di Aimag, si è già pronunciata la Sezione regionale di controllo dell’Emilia-Romagna che ha espresso parere negativo, e i cui contenuti, per la parte che qui riguarda, sono condivisi' - dice infatti la Corte della Regione Lombardia.
Qui la deliberazione integrale che La Pressa è in grado di pubblicare in anteprima.

Le motivazioni della Corte

'L’acquisizione della partecipazione indiretta nella società Heracquamodena srl non è in alcun modo “utile” al servizio idrico del Comune mantovano - scrive la Corte a firma del presidente Antonio Buccarelli -. Sotto questo profilo, dunque, la motivazione riferita alla compatibilità dei fini istituzionali per il Comune non è chiarita in modo soddisfacente e pare, anzi, in contrasto con quanto disciplinato dal decreto legislativo 175/2016 che recita testualmente che le amministrazioni pubbliche non possono, direttamente o indirettamente, costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, né acquisire o mantenere partecipazioni, anche di minoranza, in tali società'.
E ancora: 'Sotto il profilo della governance, se si allarga l’orizzonte e si osserva l’operazione più ampia in Aimag spa., emerge che attraverso alcune modifiche statutarie, che individuano categorie diverse di soci con diritti differenziati, la maggioranza dei soci pubblici non potrà scendere al di sotto del 51 per cento, ma, operativamente, il
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governo della società, dal punto di vista organizzativo e gestionale, viene affidato al partner industriale (Hera spa) che avrà il diritto di nominare tre membri su sei del Cda e tra questi l’amministratore delegato con ampi poteri autonomi di decisione, descritti in allegato alla deliberazione. Dal punto di vista dei soci pubblici si determina quindi una situazione nella quale è previsto che, da un lato, vengano incassati maggiori dividendi, dovuti all’operazione di consolidamento, e, dall’altro, vengano ceduti parte importante dei propri precedenti poteri di gestione – e di controllo - in Aimag spa al socio industriale. Detto aspetto non può essere considerato favorevolmente, risultando ulteriormente recessivo del ruolo di governance pubblico a fronte di all’origine di partecipazioni pubbliche che già allo stato sono frammentate, non omogenee territorialmente, e singolarmente irrilevanti'.
E poi la Corte aggiunge sul tema della mancanza di alternative: 'L’acquisizione della partecipazione indiretta in Heracquamodena srl non può essere considerata una scelta tra le diverse alternative di gestione possibili in quanto essa non produce servizi funzionali all’attività istituzionale del Comune e, pertanto, non può essere messa a confronto con altre opzioni disponibili'.
Giuseppe Leonelli
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Direttore responsabile della Pressa.it.
Nato a Pavullo nel 1980, ha collaborato alla Gazzetta di Modena e lavorato al Resto del Carlino nelle redazioni di Modena e Rimini. E' stato vicedirettore...   

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