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'Una volta erano i magnifici 7, cowboy della giustizia. I nostri magnifici 6 sono invece sindaci, travolti da una amorevole afflato, oltre le appartenenze partitiche: PD e centro destra, sono entrati, a Bologna, nelle stanze di Hera: danaro e potere. Si saranno un po’ persi o confusi come Totò e Peppino, in piazza duomo a Milano? Fatto sta che il menu apparecchiato da Hera con la collaborazione dell’abile dirigente di Aimag, Valentini e della presidente Ruggero, è diventato un piatto digeribile e succulento per alcuni. Ora in realtà bisogna distinguere perché anche se il piano di rafforzamento Aimag Hera è in apparenza uguale per tutti, nella realtà no, sono diverse le posizioni'. A parlare è il consigliere di opposizione a Mirandola, Giorgio Siena.
'Chi esce da sicuro vincitore è il sindaco di Carpi, Righi, compassato e con basso profilo per stemperare le antipatie diffuse a piene mani dal suo predecessore. In realtà Aimag per i carpigiani è solo un fornitore di servizi abbastanza anonimo e quello che conta è avere dividendi per il bilancio; da questo punto di vista ne esce molto bene grazie al 20% abbondante di patrimonio di Aimag, e si toglie le responsabilità di gestione, visti i disastrosi presidenti nominati da Carpi. Chi aveva tutto perdere e rischia di perdere tutto è Letizia Budri, la sindaca di Mirandola, e con lei Mirandola. Perché Aimag è Mirandola e la Bassa modenese. Espressione del Centro destra che prima delle elezioni ha fatto la foto di gruppo con il no alla svendita di Aimag, e poi la consegna a Hera. Mirandola potrà nominare un rappresentate nel nuovo CdA nel quale, per intenderci, 4 sono di Hera compreso l’Ad con voto doppio, almeno 2 o forse 3 li nomina il Pd, il rappresentate indicato da Mirandola sarà come il famoso Calimero, piccolo e nero, di una vecchia pubblicità. Ma loro diranno che è un successo - continua Siena -. Per le decisioni importanti coloro che hanno avuto la nomina dei sindaci Pd tratteranno direttamente con i commissari di Hera e non è certo un mistero che Hera è una creatura del PD della Via Emilia. Mirandola perderà Aimag e conterà nulla nella governance, tanto per ricordare ogni tanto il risultato benefico delle elezioni.
'Dei sindaci del mantovano, soprattutto di quello di Poggio Rusco, sono stupito. Agitatore da piazza, Zacchi, per difendere l’autonomia di Aimag e poi passato sul fronte opposto senza accorgersi che si è messo in buca da solo. Nel 2027/28 quando ci sarà la gara dell’idrico Poggio Rusco dovrà andare con Mantova e quindi siccome Aimag a loro fornisce solo l’idrico non ha più ragione di restare, peccato che le azioni non le potrà vendere, al massimo svendere, essendo da statuto non consentito ai comuni scendere sotto il 51%. Un brutta storia, una storia di povertà politica'.
Redazione Pressa
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