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Ieri durante la Conferenza territoriale sociale e sanitaria della provincia di Modena sono stati presentati e approvati i bilanci preventivi delle due aziende sanitarie modenesi. Complessivamente il buco è pari a 118,5 milioni di euro.
Il bilancio preventivo dell'Azienda USL di Modena per il 2022 si presenta in disavanzo di circa 76 milioni di euro. Impattano notevolmente sulla struttura dei costi il caro energia, che fa registrare un incremento complessivo di quasi 18 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente, e i costi covid, che continuano ad avere una dimensione importante, pari al 56% del disavanzo stesso.
Risultano in incremento, anche se contenuto, gli ulteriori costi legati alla farmaceutica ospedaliera e ai beni sanitari in genere, coerentemente comunque alla ripresa progressiva delle attività nelle strutture ospedaliere, secondo standard di produzione pre-covid.
Sul fronte dei ricavi, si registra un incremento relativo all’erogazione di prestazioni sanitarie e da libera professione, e un miglioramento della mobilità attiva, che compensa però solo in parte i minori finanziamenti e contributi specifici che hanno caratterizzato l’anno 2021.
'La sanità vive una fase di ulteriore difficoltà dopo quella legata alla pandemia: la difficoltà economica. Il disavanzo potenziale è principalmente composto dai costi covid, non rimborsati dal livello centrale, e dal triplicare delle spese energetiche. Non possiamo permetterci di arretrare sui servizi – commenta la DG Ausl Anna Maria Petrini –, vogliamo continuare a garantire ai nostri cittadini la buona sanità che a Modena non è mai venuta meno'.
Per l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena il disavanzo stimato è di 42,5 milioni di euro.
Di questi, l’81% è dovuto a costi Covid non rimborsati, mentre la differenza è conseguente al progressivo incremento dei costi energetici, passati in poco tempo dai 5 milioni di euro del 2021 ai poco più di 13 milioni di euro stimati nel preventivo. La presenza di impianti di cogenerazione e trigenerazione nelle due strutture ospedaliere ha comunque consentito di alleviare l’impatto di questo fattore sui conti.
'Occorre difendere la nostra sanità provinciale – osserva il direttore Claudio Vagnini (nella foto con Muzzarelli) – per mantenere un livello e una qualità di servizi che ci caratterizzano a livello non solo regionale ma nazionale'.
Dopo gli interventi dei sindaci e rappresentanti dei Comuni di Formigine, Lama Mocogno, Polinago e Carpi, che hanno sottolineato in particolare l’importanza di proseguire nello sforzo di offrire una sanità di qualità per il territorio modenese, i bilanci sono stati approvati all’unanimità. Il Presidente della Ctss Giancarlo Muzzarelli si è infine impegnato a sollecitare, anche con una lettera inviata formalmente, le istituzioni regionali e nazionali affinché si trovino i fondi necessari a garantire il sostegno a un piano sanitario provinciale che è volto a mantenere inalterato il livello dei servizi: 'Il sì a questi bilanci è un sì politico, ci assumiamo la responsabilità di questo momento difficile per dare valore e centralità al sistema sanitario universalistico, che vogliamo continuare a sostenere e difendere'.
“Il sistema sanitario è sotto pressione, deve essere obiettivo comune trovare nuove risorse. Se non aumentano e addirittura diminuiscono le risorse negli anni, a fronte di richieste dei cittadini sempre più ampie, saremmo a un cortocircuito: la priorità invece è la conferma della nostra strategia di programmazione, sul quadro ospedaliero e territoriale, volto alla costruzione di una rete di servizi sanitari sempre più integrata ed efficiente, grazie anche alle strutture che saranno realizzate tramite i fondi del PNRR'.
Ricordiamo che proprio oggi la Regione Emilia Romagna si è impegnata ad assicurare comunque la chiusura in pareggio dei bilanci, continuando a richiedere al governo di mettere la sanità pubblica al centro dell’agenda politica.
Redazione Pressa
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