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Il Comitato Modena Salute e Ambiente, risponde punto per punto all’intervento della Consigliera Arletti, ex assessora del Comune di Modena dal 2004 al 2014 (all’ambiente nel mandato dal 2009 al 2014) in merito all'intervento del Comitato stesso su inceneritore e rifiuti romani. Ecco l'intervento integrale. Rimandiamo comunque i lettori della pressa al nostro ampio dossier inceneritore interamente presente sul sito.
Utilità della raccolta differenziata: la raccolta differenziata è necessaria, lo abbiamo scritto chiaro e tondo, da sempre, anche nell’articolo citato che riportiamo pari: “Ovviamente la raccolta differenziata va fatta nel migliore dei modi possibile, è un dovere etico verso l’ambiente oltre che un obbligo di legge, da parte dei cittadini”. Quello che i cittadini si aspettano è che con il progredire della raccolta differenziata diminuiscano le quantità bruciate, invece a Modena sta succedendo l’esatto contrario, con l’arrivo massiccio da diversi anni di rifiuti extraproviniciali.
E questi, se permette, sono i “fatti”.
Rifiuti provinciali o regionali? Tutto l’iter progettuale e autorizzativo del raddoppio, dal 2003 al 2008 circa, è stato fatto indicando come il raddoppio appena sufficiente a coprire i fabbisogni della sola Provincia di Modena, basta consultare gli atti e i media di allora. Forse per addolcire la pillola ai cittadini, della serie brucerà solo i nostri. Successivamente, dopo il 2010, ad ampliamento avviato, fusione Meta - Hera fatta, cambio di rotta: si accoglie la richiesta di Hera di trasformare l’impianto di incenerimento da D10 a R1, ovvero con un calcolo a tavolino l'inceneritore di Modena diventa un impianto di recupero energetico, autorizzato nell’agosto 2013. Un provvedimento, poi rafforzato dallo Sblocca Italia, che cancella i limiti territoriali e gli ha permesso di aprire le porte a rifiuti extra provincia e regione. Nel frattempo la programmazione diventa regionale.
Tutto ciò sarà poi avvalorato dal Piano dei rifiuti regionale che lo conferma della potenzialità di 240.000 t/anno.
Polveri sottili “solo” 1% ?: Premessa, ci sono anche tutti gli altri inquinanti con percentuali maggiori. Per le polveri due risposte nel merito tecnico:
- il dato di Arpae si riferisce alle polveri sottili “primarie” dentro al camino, cui bisogna sommare le polveri sottili “secondarie” che si formano in atmosfera per la reazione di altri inquinanti, in quantità sono circa il doppio delle primarie (fonte Arpav – Arpa Veneto) e siamo circa al 3% totale.
- il dato è riferito a ricaduta omogenea su tutto il territorio del Comune di Modena, ma in realtà il grosso delle ricadute riguarda circa metà superfice, circa il lato a nord della via Emilia e quindi quel 3% diventa un 6% nelle zone di ricaduta. Probabilmente anche maggiore perché non ci sono autostrade o grossi insediamenti industriali tipo ceramiche. Ecco, il 40% di questo è evitabile mantenendo la promessa di bruciare solo i rifiuti della Provincia di Modena. Per non parlare del buon esempio di coerenza ambientale con le restrizioni richieste ai cittadini ma non fatte sull’uso dei propri impianti.
Inceneritore: quanto inquinamento produce?
Come scritto certo che non fa tutto lui, ovviamente, ma usarlo il meno possibile sicuramente fa bene. Facciamo un esercizio, per rendere l’idea, convertiamo l’inquinamento dell’inceneritore in “ auto/equivalenti”. Ad esempio, per le polveri sottili citate, a noi risultano circa 30.000 auto (euro 6) con una percorrenza di 10.000 km/anno, più o meno come l’autostrada del Sole. Attendiamo dalla Consigliera Arletti analoghi dati per gli NOx ( quelli del diesel-gate) e gli altri inquinanti emessi.
“La stragrande maggioranza del materiale viene recuperata (intorno al 93%)”: magari fosse veramente così, gli inceneritori si spegnerebbero da soli per mancanza di combustibile! Dalla foto in alto sembra tutto bene, anche se siamo scesi dal 94.6 all’ 83.6%, ma prestando molta attenzione al doppio significato della parola “recuperato” riferita alla plastica da raccolta differenziata si evince che:
- Recuperato inteso come materiale, quindi il vero e proprio riciclaggio di materia solo il 43%.
- Recuperato inteso come “recupero energetico” quindi inceneritori, il 57%, la maggioranza della plastica da raccolta differenziata.
In sintesi la plastica da raccolta differenziata va per il 57% agli inceneritori e per il 43% effettivamente al riciclaggio di materia. Agli inceneritori va anche tutta la plastica della raccolta indifferenziata, come giocattoli e posate di plastica...
Comitato Modena Salute Ambiente