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Caro Muzzarelli, ma la competività del territorio passa per i polmoni?

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Il Comitato Modena Salute Ambiente: 'Il recupero di energia è molto modesto, siamo sul 15%, cio? entrano 100 Watt e ne recupero 15 come energia elettrica'


Caro Muzzarelli, ma la competività del territorio passa per i polmoni?
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Rispondiamo brevemente all’intervento del sindaco di Modena Muzzarelli nel consiglio comunale di ieri, pubblicato da La Pressa.
Cominciamo dal nome: inceneritore o termovalorizzatore?
La funzione fondante dell’impianto è quella di ridurre il volume dei rifiuti tramite “incenerimento”, da cui il nome “inceneritore” appunto.
Il recupero di energia è molto modesto, siamo sul 15%, cioè entrano 100 Watt e ne recupero 15 come energia elettrica, gli altri 85 se ne vanno in calore disperso in aria con malefici effetti sul riscaldamento globale.
Brucia energie fossili (plastica da petrolio) quindi non è sostenibile.
Rende irrecuprabile per sempre la materia, quindi non fa economia circolare, ma usa e getta.
Emette la stessa CO2 (200.000 tonnellate/anno) di 200.000 auto (ognuna con 10.000 km/anno), una per ciascuno degli abitanti del Comune.
Dati analoghi per PM10 e altri inquinanti.


In altre parole spegnendolo o anche solo dimezzandolo si ottengono miglioramenti della qualità dell’aria ben superiori agli obiettivi del PUMS o del PAIR 2020, per giunta gratis e subito.
“Gratis e subito”, significa che non occorre pianificare strategie, costruire ciclabili e/o parcheggi, educare cittadini e studenti, ecc. ecc nulla, basta una delibera di Giunta Regionale che appunto vieti di bruciare rifiuti extraprovinciali ed è fatta.

Pecunia olet

Il sindaco ci mette davanti alla cruda verità (trascriviamo dal video): “ …deve essere chiaro un altro punto, che gli utili di Hera ci consentono mettere meno tasse ai modenesi…) In sostanza i dividendi di Hera percepiti dal Comune aiutano a tenere basse le tariffe di alcuni servizi, a spese dei nostri polmoni. “Nulla di male” se non fosse per i problemi di salute generati, e a maggior ragione perché metà del bruciato viene da fuori provincia.

Inoltre ricordiamo che le parti pubbliche hanno solo il 46% delle azioni di Hera, quindi per ogni euro di dividendi percepito dai Comuni più di uno va in tasca ai privati, quindi dei dividendi di Hera beneficiano soggetti terzi perfettamente indifferenti al territorio, ma sensibili solo al business. Altre due cifre: di sola manutenzione annua costa circa 29.500.000 euro, quindi nei primi 10 anni ci è costato quasi 300 milioni di euro. Poi parliamo di risparmi sulle tariffe.
E i compensi del management… da svariate centinaia di migliaia di euro/anno ?
E’ anche questa la mission di indirizzo politico di Hera?

Il comune di Modena “da una mano agli altri”… con i polmoni dei cittadini

Finora si parlato di inceneritore come se fosse una macchina innocua per il territorio che la ospita, ma in realtà bruciare rifiuti crea problemi di salute, come dimostra, tra le ultime, l’inchiesta Moniter, oltre a tante altre precedenti.

Tra l’altro in contesto di pianura padana tra i più inqunati al mondo come anche da recenti dati (qui l'articolo).

Copenaghen

La pista da sci di Copenaghen in realtà è di plastica, si usura al passaggio e quelli dietro si respirano le microplastiche sollevate da quelli davanti, oltre ai fumi...
Comunque se è così gratificante la pista da sci proponiamo di fare svolgere la prossima edizione di “Sky pass” nell’area di via Cavazza, con la rampa attaccata direttamente al camino…
Fuor di metafora l’inceneritore di Copenaghen è in crisi finanziaria e di reperimento materiali da bruciare, come da articolo.

Proposte per uscirne

È presto detto: i decisori politici devono rendere negoziabile l’uso dell’inceneritore, e da questa ammissione inziare rapidamente (e non nel 2034) un percorso di riduzione delle quantita bruciate. Il caso di Modena è semplice: anche solo riservare l’uso dell’inceneritore ai rifiuti provinciali, rinunciando ad importarli da fuori Provincia e da fuori Regione, significa ridurne del 45-50% le emissioni. E però succede, come il recente intervento del sindaco, che l’inceneritore non si tocca. Nei dibattiti e nelle proposte di soluzione al tutto inquina e tutto riscalda: traffico, industrie, riscaldamenti ecc. ma gli inceneritori non vengono mai considerati come entità “negoziabile e/o riducibile”, e invece pesano eccome se pesano sull’ambiente.
Forse languiranno le tasche degli azionisti, Comune di Modena compreso, ma siamo a un bivio inevitabile, si deve pur decidere da che parte stare, o i soldi oppure la sostenibilità (quella vera).
Lasciare intatta una zavorra ambientale di queste dimensioni significa vanificare buona parte dei miglioramenti ottenuti in altri modi: riduzioni traffico, raccolta differenziata...
Oltre al fatto, nel caso dei decisori politici, di non essere coerenti con gli impegni ambientali chiesti ai cittadini.
Se questa riduzione non è possibile spiegatene il perché ai cittadini.
L’incenerimento dei rifiuti è anche la negazione stessa della economia circolare, nonche della sostenibilità ambientale (quella vera) e crea problemi di salute e altro di negativo ancora. Quanto sopra quindi è solo un punto di partenza per arrivare rapidamente al superamento dell’incenerimento rifiuti, ma già fare ammettere che l’inceneritore inquina e impatta anche sul clima sarebbe un bel passo avanti, finora ostinatamente negato.

Nota: quanto scritto, con i dovuti correttivi quantitativi si può (e si deve…) applicare ad ogni inceneritore.

Comitato Modena Salute e Ambiente


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 


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