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'Comune e Regione cancellano Casa Regina, da 20 anni dalla parte delle madri in difficoltà'. Così in una nota il leghista Stefano Soranna interviene sul caso riportato ieri da La Pressa.
'Un servizio di accoglienza fondamentale per tutta la provincia fatto sparire all'improvviso e senza tenere conto del testamento del donatore. Una realtà apprezzata da tutti, operatori dei servizi sociali e utenti, mamme e donne in difficoltà, che i volontari di Casa Regina, da oltre 20 anni, hanno aiutato a reinserirsi nel mondo del lavoro dopo un periodo di transizione che durava al massimo 2 anni. Mamme e bambini accolti in un contesto famigliare, garanzia di un recupero completo, un know-how unico che però è stato (momentaneamente) cancellato.
I volontari di Casa Regina sono nei fatti isolati, forse perché persone libere interessate solo ad aiutare i loro ospiti, mamme e bambini? A qualcuno per caso interessa la villa di Villanova? Qualcuno vuole che i volontari di Casa Regina entrino a far parte di qualche realtà più consolidata così da essere più controllati? I volontari di Casa Regina non possono certo essere trattati come abusivi e dover addirittura pagare le spese per difendere un loro diritto. Chiediamo a Regione, Comune e anche al Vescovo di intervenire e risolvere questa situazione che danneggia prima di tutto gli utenti del servizio, mamme sole e in gravi difficoltà - continua il leghista -.
La Comunità, costituitasi come Fondazione Casa Regina della Famiglia nel 1998, ha iniziato la sua attività volontaria di accoglienza in collaborazione coi servizi sociali di Modena e provincia nel 2000, rivolgendosi sopratutto a mamme e bambini in difficoltà e donne sole, italiane e straniere, e offrendo loro una ospitalità familiare, all’interno della Villa lasciata in eredità dalla nobildonna Teresa Messerotti Benvenuti, in località Villanova di Modena, per farne un centro di carità e assistenza. In questi 20 anni oltre ad avere accolto più di 350 persone, ha svolto anche iniziative formative sul piano spirituale, umano e professionale, educative e di animazione rivolte alle famiglie del territorio. Nel 2017 a causa di un impasse amministrativo, mentre la Casa era nel pieno svolgimento delle sue attività, la Regione Emilia Romagna ha dichiarato estinta la Fondazione. Le procedure di liquidazione avviatesi ad opera del dottor Giorgio Razzoli hanno portato alla eliminazione del servizio. Gli operatori volontari sono ora nell’imminenza di uno sfratto'.
Redazione Pressa
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