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Che il Generale Mori e il Colonnello De Donno siano imputati nel processo sulla trattativa Stato-mafia non ha inciso sulla decisione di organizzare l'iniziativa per il sol fatto che i due sono liberi cittadini, innocenti sino a prova contraria, e come tali degni di parlare in ogni contesto. Tanto più che, entrambi, sono già stati prosciolti con formule ampiamente liberatorie in altri due processi. Gli Ufficiali dell'Arma sono, pertanto, persone che hanno servito lo Stato ricoprendo ruoli di primo livello e persone libere e prive di qualsiasi pregiudizio’. Così l’ordine degli avvocati e la Camera Penale replicano alle accuse mosse da M5S, Libera, Pd, Cgil e in ultimo anche da Liberi e Uguali. Con Mori difeso invece da Forza Italia e Fratelli d'Italia.
‘Stupisce che soggetti esperti e qualificati non colgano l'importanza dei principi costituzionali sopra richiamati e, di più, che decidano di ingerirsi nelle decisioni relative alla formazione degli avvocati che, al contrario, hanno ben presente quei valori, il loro significato profondo e quanto quotidianamente avviene nelle aule di Giustizia, ove è assai frequente la pronuncia di sentenze assolutorie’.
Di parere opposto, come detto, LeU che si associa al coro di voci Pd-Libera-M5S.
'Crediamo del tutto inopportuna la partecipazione del generale Mori e del colonnello De Donno a un’iniziativa seminariale e formativa per giovani avvocati, sui temi del contrasto del terrorismo e delle mafie a Modena'. Ha detto infatti Maria Cecilia Guerra.
'La storia di Mori e De Donno è impegnativa e complessa - aggiunge - Pur essendo stati assolti in alcuni procedimenti, sono ancora imputati nel processo di Palermo per la cosiddetta trattativa Stato-Mafia del 1993.
Essi hanno diritto di difendersi nelle debite sedi e di esternare pubblicamente le loro ragioni'.
'Nondimeno, conferire loro il ruolo di didatti e di esempi è del tutto fuori luogo e l’organismo dell’avvocatura di Modena non fa un buon servizio ai giovani professionisti né alla comunità cittadina nel proporli come tali - conclude Guerra - Il processo Aemilia è a sua volta ancora in corso e il messaggio di istituzioni e categorie contro le mafie non può soffrire attenuazioni e contraddizioni'.
Redazione Pressa
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