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Caro direttore, volendo parlare come fanno gli amici di Carpi del comportamento ignobile dei vertici della Lega Nord non posso non raccontarle ciò che è capitato a Castelvetro. Partiamo dal presupposto che il mio paese è al di sotto dei 15000 abitanti, quindi la divisione della opposizione garantisce di fatto al Partito Democratico la vittoria. Alcuni mesi prima del voto, messaggi, mail, e telefonate con i vertici della Lega ci avevano garantito che quest'ultima non avrebbe presentato liste sul territorio, noi avremmo comunque lasciato disponibili alcuni posti in lista per la lega. A poco tempo dalle elezioni siamo venuti a sapere che sottotraccia la Lega, con il permesso dei vertici provinciali, stava facendo una lista in contrapposizione centro-destra, badi bene, con gli stessi vertici che prima devono negato tale possibilità. Di questo comportamento abbiamo ovviamente email e messaggi a riprova, non confutabili.
Un atteggiamento vergognoso e irresponsabile che ha consentito al Partito Democratico di vincere in un paese che era, con un progetto unitario, contendibile. Siamo in presenza di nani della politica. Un comportamento che ha creato su tutto il territorio provinciale il disastro, inutile che l'onorevole Golinelli e compagnia cantante sì accontentino di Mirandola quando è innanzi a loro il disastro più evidente che io in tanti anni di politica ricordi.
La voglia di piantare banderuole, spesso malconcie ed instabili, nei vari consigli comunali non è in linea con l'obiettivo principale di sconfiggere la sinistra. Dalla magra figura di Modena, a quella meno eclatante di Castelvetro, il quadro, è quello di un sostanziale fallimento della strategia, la quale è stata totalmente assente, come assente è stata la volontà di agire di concerto. Si è preferito fare i soliti, peccato che lo strumento era stonato e il musicista senza capacità.
Bruno Rinaldi
Redazione Pressa
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