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Si è aperto e chiuso con le frasi ad effetto del Presidente della Provincia Giancarlo Muzzarelli (dall'iniziale 'Ci siamo rotti le palle di passare per brutti e cattivi ed è tempo di spostare il problema da un tavolo provinciale ad uno regionale' al 'Basta con le coop spurie, ora tutti d'accordo', finale), il tavolo provinciale sulle carni riunito questa mattina nella sede della Provincia di Modena.
Un tavolo durante il quale sono state affrontate le problematiche emerse dal caso Castelfrigo di Castelnuovo Rangone ed illustrati i contenuti del tavolo regionale del 29 dicembre. Al quale seguirà nei prossimi giorni la riunione di un nuovo gruppo di lavoro con la partecipazione del Ministero del Lavoro e dello sviluppo economico. Annunciato dal Presidente della provincia Giancarlo Muzzarelli nell'intendo di sviluppare un nuovo modello in cui le cooperative spurie non abbiano più modo di operare.
Che è poi l'obiettivo, non raggiunto, lanciato nei precedenti tavoli carni, a partire da quello del 2014, ricordato questa mattina dallo stesso Muzzarelli.
Un incontro a porte chiuse, anche per i giornalisti, autorizzati a raccogliere soltanto alcune dichiarazioni prima della riunione (quelle del Presidente della Provincia e del Sindaco di Castelnuovo Rangone che abbiamo riportato in video) ed obbligati ad attendere il resoconto dell'addetto stampa della Provincia, al termine dell'incontro.
Un resoconto che si apre riportando una frase del Presidente della Provincia Muzzarelli: 'Finalmente ora siamo tutti d'accordo che occorre superare il ricorso alle cooperative spurie come la Provincia sostiene da tempo. Anche le imprese hanno capito che così non si può andare avanti; le coop spurie o improprie che violano le regole e sfruttano i lavoratori vanno combattute perché la legalità e il valore del lavoro vengono prima di tutto, anche a tutela delle tante cooperative sane che fanno parte della storia sociale e civile del nostro territorio'.
Parole, quelle di condanna pronunciate da Muzzarelli nei confronti delle coop spurie, che fanno eco a quelle praticamente identiche che negli ultimi mesi abbiamo sentito ripetere dai lavoratori in sciopero (anche della fame), in presidio da settimane nel piazzale della Castelfrigo. Insieme ai loro rappresentanti sindacali della CGIL. Nonostante il fatto che Muzzarelli, lì, in quel piazzale, non ci sia mai stato, e quei lavoratori rimasti senza lavoro e senza tutele che con le loro famiglie hanno passato Natale e Capodanno (e domani la Befana), chiedendo aiuto ed attenzione alla politica, lui non li abbia mai incontrati. Nemmeno per un segno di vicinanza umana oltreché istituzionale, al di la della politica.
Ed è così che di istituzionale oggi è rimasto nuovamente solo il tavolo di questa mattina. Un tavolo voluto per esporre a tutte le parti, sindacali, sociali, imprenditoriali e cooperative, oltre ai sindaci dei comuni compresi nel cosiddetto comparto carni (di Castelnuovo Rangone, Massimo Paradisi, di Vignola Simone Pelloni, di Spilamberto Umberto Costantini e di Castelvetro Fabio Franceschini), l'accordo regionale del 29 dicembre scorso, proposto ed ottenuto dal sindaco di Castelnuovo Rangone Massimo Paradisi. Ed esposto dal funzionario della Regione Roberto Ferrari.
'Un accordo regionale dal quale partiamo – ha affermato Muzzarelli - per ricostituire relazioni sindacali positive e chiudere la vicenda Castelfrigo avviando il nuovo gruppo di lavoro tecnico, che si riunirà nei prossimi giorni, con i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico per definire un modello produttivo che valorizzi i lavoratori, affronti il tema dei controlli e il rispetto della legalità. Il problema non è solo modenese - ha affermato Muzzarelli - e ci siamo rotti le palle di passare per brutti e cattivi e per questo serve un tavolo regionale dopo il lavoro svolto fin qui dal tavolo modenese avviato da tempo dalla Provincia».
Durante la discussione, Ennio Rovatti della Uil ha evidenziato la necessità di arrivare a soluzioni concrete attraverso nuove relazioni sindacali, Gianluca Verasani di Legacoop Estense dopo aver sottolineato «l’impegno nelle nostre coop per l'eventuale assorbimento di lavoratori della Castelfrigo che hanno perso il lavoro» ha ricordato che «le cooperative non sono tutte uguali, ci sono coop sane che applicano i contratti e rispettano il lavoro», concetti ripresi da Alessandro Monzani di Confcooperative, che ha rilanciato la necessità di un dialogo tra le parti come presupposto per risolvere i problemi, compresi quelli della Castelfrigo.
Umberto Costantini, sindaco di Spilamberto, ha proposto l’adesione a un codice etico condiviso sul rispetto della legalità, la qualità del lavoro e per la valorizzazione del distretto, mentre il sindaco Paradisi ha evidenziato il danno di immagine per tutto il comparto. «Ora non c’è più molto tempo - ha aggiunto - occorre agire subito anche perché sono presenti altre situazioni difficili in altre imprese, oltre alla Castelfrigo».
Simone Gradellini di Confindustria Emilia area centro, ha ricordato l’accordo sottoscritto nel luglio 2017 rafforzato da quello regionale siglato di recente. «Come abbiamo sempre sostenuto non è un problema solo modenese - ha detto – che però possiamo superare, la nostra volontà c’è e dalla sigla dell'accordo di luglio in Provincia si stanno facendo passi avanti positivi molto importanti».
William Ballotta della Cisl ha ribadito il valore dell’accordo regionale ed evidenziato che «occorre salvaguardare l’occupazione anche tramite la formazione specifica nel distretto carni e avviare un nuovo modello produttivo senza dimenticare che la cooperazione ha avuto e deve avere un ruolo importante e positivo».
Manuela Gozzi della Cgil, infine, ha ricordato che da tempo «evidenziamo la necessità di superare le cooperative spurie, nel rispetto della legalità e ribadiamo la necessità di introdurre la clausola sociale a tutela dei lavoratori.
Gianni Galeotti