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Ieri in duomo a Modena don Giacomo Morandi, ex vicario generale ed amministratore diocesano di Modena-Nonantola, è stato elevato ad arcivescovo della sede titolare di Cerveteri e segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Ecco la nota ufficiale della diocesi di Modena. La riportiamo integralmente:
Duomo gremito per l'ordinazione episcopale di mons. Giacomo Morandi, nominato lo scorso luglio Segretario della Congregazione per la dottrina della fede. Erano presenti il sindaco Giancarlo Muzzarelli, il prefetto Patrizia Paba, gli onorevoli Matteo Richetti e Carlo Giovanardi, la presidente del consiglio comunale Francesca Maletti, l'assessora Giuliana Urbelli, il consigliere regionale Enrico Aimi, il direttore generale della Usl Massimo Annicchiarico, il comandante dell'Accademia Militare Mannino, il questore Paolo Fassari, il comandante dei Carabinieri colonnello Balboni, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Paolo Cavicchioli, la famiglia, ma soprattutto numerosi fedeli che, nei suoi anni di ministero in città hanno avuto modo di conoscere ed apprezzare don Morandi nel ministero della parola e le servizio alla comunità diocesana.
Ha preso la parola per primo il vescovo Erio Castellucci, sottolineando lo stretto legame di don Morandi non solo con la Chiesa di Modena, ma anche con la cattedrale stessa, domus Clari Geminiani. Ed è proprio la croce di san Geminiano il dono della comunità diocesana; la stessa è impressa anche sull'anello episcopale, dono del vescovo Castellucci. La celebrazione, solenne e molto partecipata, è stata animata dalla cappella musicale del Duomo, diretta dal maestro Daniele Bononcini. Mons. Angelo De Donatis, che ha presieduto la liturgia, nell'omelia, ha evidenziato che la missione di don Giacomo 'non è una missione astratta, sradicata dalla realtà, fuori dalla vita quotidiana, neanche per una persona chiamata a servire il Signore e la Chiesa attraverso l'impegno negli uffici di Curia' perché 'il suo fine è quello missionario: portare il vangelo fin ai confini del mondo'. Dopo la liturgia, la festa condivisa nel chiostro del Seminario.
Redazione Pressa
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