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Alloggi di dimensioni contenute ristrutturati in cui trovare accoglienza in una situazione di emergenza abitativa, come a seguito di uno sfratto, ma anche un punto di svolta per il nucleo familiare, per riprendere un percorso di autonomia con il sostegno di operatori e volontari. È quanto vuole essere il nuovo Residence sociale di via Martinelli 80, a Modena est, inaugurato oggi alla presenza del sindaco Giancarlo Muzzarelli e dell’assessore al Welfare Giuliana Urbelli.
Realizzato anche grazie ad un’operazione di recupero che ha ridato vita a un gruppo di appartamenti di edilizia popolare, il progetto costituisce un ulteriore tassello nel panorama degli interventi messi in campo dal Comune di Modena in materia di disagio abitativo, condotto, come in altri casi, con il coinvolgimento attivo del Terzo settore, e finalizzato a superare soluzioni di natura alberghiera meno appropriate oltre che più costose.
Il complesso edilizio oggetto dell’intervento di recupero è costituito da otto appartamenti ubicati in una palazzina di via Martinelli. Gli alloggi fanno parte del patrimonio di edilizia residenziale pubblica ma da anni non venivano assegnati a causa delle ridotte metrature e per le condizioni impiantistiche e strutturali.
I lavori di ristrutturazione, appena terminati, sono stati finanziati con i ricavi dei canoni Erp e affidati ad Acer Modena per un costo complessivo di 60 mila euro. Nell’ultima fase, quella di tinteggiatura e rifinitura degli appartamenti, sono intervenuti anche i lavoratori in condizioni di svantaggio della cooperativa sociale, aderente al Consorzio di Solidarietà sociale, che si occuperà della gestione, selezionata dall’amministrazione comunale attraverso un avviso di coprogettazione.
Il progetto di gestione prevede una durata sperimentale di 18 mesi, per un importo annuale di 50mila euro, pertanto la convenzione con il gestore ha tale durata, eventualmente rinnovabile per un analogo periodo.
Gli alloggi saranno assegnati per emergenze abitative, quindi in deroga alla graduatoria Erp, prevedendo la partecipazione attiva dei beneficiari e il loro impegno concreto ad un percorso di recupero secondo le logiche del Regolamento di solidarietà civica per la concessione di interventi di assistenza sociale.