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Il segretario provinciale del Pd modenese Davide Fava interviene sulle candidature Pd. Una nota incomprensibile, anche all'osservatore più attento, che riportiamo integralmente. Una nota nella quale di fatto Fava riesce nel miracolo di non dire nulla.
La 17esima Legislatura si chiude ed è già stata decisa la data delle prossime elezioni politiche: domenica 4 marzo. In vista di quella consultazione, la Federazione provinciale del Pd modenese intende adottare criteri e modalità di costruzione delle proprie liste per Camera e Senato in modo da tutelare, innanzitutto, il territorio modenese e più in generale quello emiliano-romagnolo. Per essere ancora più chiari: le liste da noi espresse dovranno essere fortemente rappresentative del nostro territorio. Il Partito democratico modenese non intende essere semplicemente un serbatoio di voti o un comitato elettorale, ma rivendica pienamente il ruolo che sempre ha avuto di soggetto politico autorevole e di collettore delle istanze territoriali.
Per questo l’intenzione è quella di reiterare il ruolo degli organismi statutari della Federazione per dare voce e coinvolgere gli iscritti nella definizione dei profili dei candidati e delle liste. Comprensibile che il nazionale chieda la responsabilità ai territori per offrire adeguato spazio agli alleati, ma allo stesso modo i territori devono potere usufruire della massima autonomia. Solo un partito inclusivo e capace di esprimere i bisogni della propria comunità può lavorare in maniera unitaria nell’affrontare una campagna elettorale tra le più complesse e rappresentare un riferimento per il territorio anche dopo il 4 marzo.
Queste le ermetiche parole di Fava. Nei fatti il Pd, come abbiamo scritto pochi giorni fa, ha già ben chiari nomi e cognomi dei possibili candidati e, come noto, Matteo Richetti giocherà un ruolo chiave.
Come detto, il Pd prevede che Modena elegga 6 parlamentari Pd alle prossime elezioni: 4 nei collegi uninominali (3 alla Camera e uno al Senato) e 2 nel proporzionale dove le liste saranno interprovinciali (alla Camera Modena è abbinata a Ferrara e al Senato è abbinata a Reggio, Parma e Piacenza). Certi del rinnovo al momento sono Matteo Richetti, Giuditta Pini e Stefano Vaccari, mentre uno dei 4 posti nei collegi potrebbe andare a un esponente paracadutato tra gli 'alleati' (parliamo del movimento della Bonino +Europa, dei prodiani-socialisti di Insieme e dei centristi della Lorenzin). A quel punto resterebbero solo due posti 'vacanti' e per questi la corsa è quantomai accesa. Ambiscono a un 'salto' in Parlamento Paolo Negro (ex segretario provinciale Pd e fidatissimo richettiano), Giulia Pigoni (assessore a Sassuolo pur'ella richettiana), Francesca Maletti (sostenuta dall'ex rivale Giancarlo Muzzarelli e invisa a Richetti) e Simone Morelli (assessore di Carpi anch'egli renziano doc).
Fine dei giochi, al di là dell'indecifrabile linguaggio di Fava.
Redazione Pressa
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