Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Tra domani e dopodomani il leader Pd Matteo Renzi incontrera' i segretari regionali del partito, per iniziare a definire il quadro delle candidature. Un percorso che dovrebbe portare nel giro di due settimane ad avere le liste pronte in tempo per la direzione nazionale, che dovrebbe essere convocata nella seconda meta' del mese (si parla del 22 gennaio).
Domani e dopodomani, Renzi dovrebbe parlare coi segretari regionali in particolare di coalizione. Ovvero, di quali richieste di seggi il livello nazionale avanza ai territori per far posto agli alleati, tra cui i centristi di Pierferdinando Casini e Gianluca Galletti e la lista Insieme di Verdi, socialisti e prodiani. In attesa che i Radicali di Emma Bonino, insieme al Centro democratico di Bruno Tabacci, sciolgano la riserva sull'asse col Pd alle prossime elezioni.
In Emilia-Romagna, intanto, si fa largo la voce secondo cui il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, non sara' piu' della partita.
Dato per candidato nel collegio sicuro della 'sua' Imola, negli ultimi giorni si fanno piu' insistenti i rumors sulla sua decisione di non candidarsi
. Sulle rive del Santerno, del resto, e' gia' in corsa il sindaco Daniele Manca, fresco di dimissioni, su cui pero' pende la spada di Damocle di una possibile ineleggibilita' a causa di una legge del 1956 che obbliga i sindaci a dimettersi almeno 180 giorni prima della fine legislatura per poter essere eletti in Parlamento. Questo sara' uno dei nodi che il segretario regionale del Pd dell'Emilia-Romagna, Paolo Calvano, portera' al tavolo di discussione con Renzi domani. Da sciogliere anche la questione alleati: a Bologna, ad esempio, si parla di riservare un seggio a Casini.
Sotto le Due torri della partita potrebbe essere anche l'ex assessore Luca Rizzo Nervo, sfidante renziano del segretario Francesco Critelli all'ultimo congresso.
Per quanto riguarda gli altri big nazionali in Emilia-Romagna, si parla di un collegio per Dario Franceschini a Ferrara e Graziano Delrio a Reggio Emilia, le loro citta' di provenienza. Nel reggiano sarebbero in corsa per il bis i deputati uscenti Vanna Iori e Paolo Gandolfi, mentre tenterebbero il salto in Parlamento la consigliera regionale Roberta Mori, l'imprenditrice Lisa Ferrarini (in rappresentanza della societa' civile) e Andrea Rossi, attuale responsabile organizzativo del Pd nazionale nonche' sottosegretario alla presidenza della Regione Emilia-Romagna. In caso di elezione, al suo posto alla corte del governatore Stefano Bonaccini in viale Aldo Moro si fa il nome del deputato modenese Davide Baruffi, che a quel punto rinuncerebbe alla ricandidatura in Parlamento. Un posto libero nell'affollato collegio di Modena, dunque, dove anche il prodiano Giulio Santagata della lista Insieme conta di candidarsi e da dove provengono alcuni uscenti dem di peso come Matteo Richetti e Giuditta Pini, che in forza del loro ruolo nazionale potrebbero anche essere dirottati altrove. Tra le possibili new entry si fa il nome del segretario cittadino del Pd di Modena, Andrea Bortolamasi, anche lui fedelissimo di Bonaccini.
