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Esternalizzazione nidi, sindacati uniti contro il Comune di Modena

Esternalizzazione nidi, sindacati uniti contro il Comune di Modena

Cgil, Cisl e Uil: 'Ecco qua la buona occupazione immaginata dall'Amministrazione modenese'


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'Passa un anno ma con il Comune di Modena siamo alle solite. Ancora una volta apprendiamo dalla stampa che il Comune ha deciso di esternalizzare altre due scuole d’infanzia e due nidi nel 2021 e addirittura si mette già avanti per il 2022 (così per il prossimo anno forse possiamo stare tranquilli) con l’esternalizzazione di un nido e di una scuola d’infanzia'. A criticare la scelta del Comune di Modena di esternalizzare nuove scuole passandole alla gestione di Cresciamo sono i sindacati uniti in una nota a firma di Giada Catanoso della Cgil, Sabrina Torricelli della Cisl e Christian Medici della Uil.

'Siamo al paradosso: in un momento in cui è stato appena siglato il patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale e il Governo mette al centro la Pubblica Amministrazione, la buona occupazione e l’investimento con piani assunzionali straordinari il Comune di Modena mette in campo vecchi strumenti e fa il suo piano di smantellamento della gestione diretta dei nidi e scuole d’infanzia comunali. Un piano pluriennale che non è assolutamente giustificabile con le difficoltà assunzionali (ad oggi non sappiamo neanche quali saranno le capacità assunzionali del Comune nel 2022) ma che è una precisa scelta politica di non gestire più direttamente i servizi educativi 0-6 anni.
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E ai roboanti annunci dello scorso anno, quando furono passati alla Fondazione Cresciamo i due nidi Piazza e Cipì, di puntare al sistema integrato 0/6 con al centro la Fondazione da sviluppare e innovare, non è seguito nulla di così innovativo se non l’abbassamento del costo del lavoro e il peggioramento delle condizioni contrattuali del personale coinvolto. Questa è la buona occupazione immaginata dall’Amministrazione modenese e queste le politiche dell’ente locale assegnate alla Fondazione, come dichiara l’Amministrazione stessa - affermano i sindacati -. A ciò si aggiunge il fatto che il Comune non si è neanche degnato di dare comunicazione di tali scelte alle rappresentanze dei lavoratori e delle lavoratrici e alle Organizzazioni Sindacali. Nel comunicato dell’amministrazione infatti si fa riferimento all’illustrazione delle linee principali del Piano occupazionale fatte ai Sindacati, ma nonostante ci siano stati due incontri sul tema assunzioni (uno il 3 marzo e l’ultimo neanche 24 ore prima dell’uscita sulla stampa da parte del Comune!) l’amministrazione ha evitato di affrontare l’argomento, e non è stato fatto alcun cenno a esternalizzazioni nel settore educativo.
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Il Comune ha deciso che potevamo apprenderlo dalla stampa, dimostrando ancora una volta che dietro l’esternalizzazione non c’è alcun ragionamento di sistema su cui confrontarsi con le parti sociali e con gli operatori che anche in questo anno così complicato hanno garantito la qualità di quei servizi di cui il Comune si vuole liberare. Assistiamo purtroppo a quanto già visto nel settore dei servizi sociali, dove di fatto la gestione di interi servizi (assistenza domiciliare e assistenza disabili, e la quasi totalità delle CRA) è ormai totalmente privata e la scelta operata sui nidi e scuole d’infanzia oggi dà ragione alle nostre valutazioni e preoccupazioni dello scorso anno: il futuro dei servizi educativi e il fantomatico progetto Modenazerosei non sarà un sistema integrato, ma un sistema con una gestione totalmente privata e l’abbassamento strutturale delle condizioni economiche e normative dei lavoratori'.

'Di fronte ad un mondo che cambia e che prova realmente ad innovare il Comune di Modena è capace di applicare solo le solite miopi ricette, che nulla hanno di innovativo, e che non tendono certo ad innalzare la qualità del lavoro, obiettivo che dovrebbe essere comune per rafforzare quella coesione sociale e quella tutela dei diritti di cittadinanza di cui ci sarebbe estrema necessità' - chiudono Cgil, Cisl e Uil.
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