'Continua la fuga del personale storico dalla neo Fondazione Modena Arti Visive: dopo Serena Goldoni e Thelma Gramolelli della Galleria Civica, che hanno optato per l’impiego pubblico, anche la coordinatrice Paola Basile del Museo della Figurina getta la spugna e a breve andrà al MEMO'. Il M5S Modena torna sulla discussa
confluenza nella Fondazione Modena Arti Visive FMAV della Galleria Civica e del Museo della Figurina nella Fondazione Fotografica e sul ruolo della direttrice Baldon.
'Evidentemente gli intenti come migliorare l’offerta artistica unendo le sinergie, volta alla valorizzazione delle singole collezioni preservandone l’identità non hanno convinto nemmeno il valente personale, che a uno a uno sta migrando dagli ex istituti culturali pubblici, diventati a tutti gli effetti privati.
Non c’è da stupirsi più di tanto, in realtà, se continua la fuga dei dipendenti storici dal nuovo ente: alla direzione della FMAV c’è la dottoressa Diana Baldon, che ha scelto di espletare il suo complesso e oneroso lavoro rimanendo all’estero. Decisione quantomeno discutibile vista la delicata missione affidatale - continua il M5S -. È evidente il fatto che i dipendenti possano essersi sentiti snobbati dalla Baldon, ma anche spiazzati dal manifesto disinteresse dell’ente pubblico. Il M5S Modena prende atto della manifesta lontananza della Baldon dagli istituti che dirige, e chiede spiegazioni su questa assenza all'Amministrazione: l'assessore alla cultura Gianpietro Cavazza dovrà riferire in Consiglio comunale in merito alla FMAV. La Fondazione Modena Arti Visive raggruppa la gloriosa Galleria Civica che ha segnato per decenni la scena artistica nazionale, un unicum come il Museo della Figurina e la Fondazione Fotografia.
Già il traghettare tre realtà così distinte richiede grande attenzione e grande azione progettuale. Inoltre la FMAV è partner di primo livello nel progetto del Polo culturale della Città, il Sant’Agostino - Estense. Quando si è doppiamente impegnati in progetti appena avviati e dal futuro tutto da pianificare crediamo non sia di buon auspicio e neppure produttivo non lavorare sul territorio loco ma in differita come sta facendo Baldon; così come poco opportuno è il silenzio totale adottato da parte dell’Amministrazione. Anche perchè gli esordi del nuovo corso lasciano alquanto a desiderare. Uno situazione imposta dalla neo direttrice, subita dai dipendenti, già penalizzati sotto vari aspetti (ricordiamo il vuoto lasciato già da anni a causa dell dimissioni forzate di Pierini, l’ultimo direttore della Civica). Con l’assessore alla cultura defilato e silente sulla questione, nel frattempo la prestigiosa storia artistica cinquantennale della Civica, rischia seriamente di andare in pezzi. Questo il risultato del non condurre in primis ma l’aver delegato di fatto ad altri le politiche culturali'.