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'Nell'Aia del 2007, ARPA chiedeva formalmente 'al Comune di Modena un impegno per un intervento programmatico o di intermediazione finalizzato alla delocalizzazione delle Fonderie in un orizzonte temporale molto limitato (prot. n. 64095/8.1.7 del 10/05/2006).', manifestando 'perplessità sull’opportunità di intensificare, da un punto di vista residenziale, l’area, dati i problemi causati a tutta la zona dallo stabilimento delle “Fonderie Cooperative'.
Nel 2017, il Comitato Respiriamo Aria Pulita presentava uno studio tecnico a seguito di un documento inedito di ARPAE che segnalava la presenza di benzene nei fumi delle Fonderie, secondo questo studio 'la presenza dell'inquinante risulterebbe seicentocinquanta volte maggiore rispetto a quanto prevede la normativa'. Se poi vogliamo andare ancora più indietro, a inizio anni 2000, in previsione dell'edificazione di 59 alloggi in via Uccelliera, ARPA parlava di criticità tra cui 'la vicinanza con una fonderia di ghisa' e parlava di 'emissioni in atmosfera' che 'possono soprattutto in talune situazioni meteorologiche, che non consentono un'adeguata dispersione delle emissioni in atmosfera, portare disagio ai cittadini residenti nelle vicinanze, a causa del ristagno delle stesse'.
Quest'anno, vicinissimo alle Fonderie Cooperative, l'ex stabilimento MBM viene demolito, al suo posto si realizzeranno 39 alloggi e laboratori; nella documentazione relativa alla nuova edificazione (pratica 357/2018) è presente un parere ARPAE solo per una cabina elettrica (giustamente se non esplicitamente richiesto ARPAE non si esprime su altri temi), mentre per l'assenza di valutazioni da parte di USL (ora AUSL) il Comune di Modena cita la Delibera G.R. Emilia Romagna n.193/2014. Tutto regolare, ne siamo consapevoli, ma non tenere minimamente conto del contesto esterno, in particolare della presenza delle Fonderie cooperative (visti soprattutto i pareri di ARPAE), lascia abbastanza sorpresi'.
A intervenire ancora sul comparto Fonderie è il leghista Stefano Soranna.
'Chiedendo un parere ad alcuni esperti, vista l'attuale situazione del mercato immobiliare e le criticità legate alle emissioni delle fonderie, il rischio che gli appartamenti rimangano invenduti per diversi anni è realistico, quindi l'ottima iniziativa di rigenerazione del privato potrebbe risultare inutile e i 39 alloggi rimanere vuoti, davvero un peccato.
Il sindaco, lo ricordiamo sempre, è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio, quindi chiediamo per l'ennesima volta che lo stabilimento venga chiuso immediatamente, gli operai messi in cassa integrazione straordinaria, si proceda con l'efficientamento degli impianti di abbattimento degli inquinanti (filtri, impianti d'aspirazione), operazione che dovrebbe durare circa un anno, in attesa poi della definitiva delocalizzazione. I residenti della Madonnina, grazie alla webcam che hanno installato, sono giustamente allarmati dai fumi che vedono uscire dal tetto durante tutto il giorno, e soprattutto non possono tollerare che si debba aspettare il 2019 per veder partire la sperimentazione sul camino più impattante, l'E26. - chiude Soranna -. Il sindaco oltre ad organizzare assemblee pubbliche (piuttosto calde) e ad aver nominato un nuovo assessore ambientalista (al momento immobile), non pare rendersi realmente conto della gravità della situazione. La Lega lo sollecita ad intervento più radicale e a tutelare la salute dei suoi concittadini, come già scritto, avendo precise responsabilità'.